A Alice non piacciono le cene di classe, figuriamoci quelle in cui ci si rincontra dieci anni dopo e si fa a gara a chi è più realizzato. Eppure, durante quel ritrovo, si accorge, tra tutti, di non essere l’unica sfigata. Da qui, inizia un viaggio fatto di ricordi a tratti surreali: l’università, gli ospiti che si piazzano sul divano per mesi, le amiche astrologhe e quelle patologicamente innamorate, i personaggi che lavorano nei call center e quelli che contano le persone sui bus. Punto fisso, per Alice, sono gli amici: è a loro che dedica l’ultima sezione del romanzo.
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