Adoro Chiara Francini come attrice, ho visto alcune fiction tv di recente più per lei che per l'intera trama a dirla tutta! Con questo spirito di simpatia e curiosità mi sono quindi apprestata a leggere il suo primo romanzo.
Chiara, la protagonista, ha appena lasciato il fidanzato
Federico ed è tornata a stare dai suoi, situazione non idilliaca quando ormai
hai 35 anni, no?
Chiara ha una famiglia particolare, infatti di padri ne ha
ben due, Giancarlo ed Angelo, un professore toscano ed un oculista napoletano con cui Chiara
divide lo studio, spassosi singolarmente ed esplosivi insieme, uno ossessionato
dal teatro e l’altro dal caffè!
Alla domenica ci sono sempre le Supreme, amici gay dei
genitori, ognuno a suo modo fantastico, soprattutto agli occhi della piccola
Chiara, uno stuolo di eccentrici zii in pratica.
C’è poi MaraElena, la migliore amica sboccata ed
appariscente, maschia come la Chiara, sarda e fissata con l’epilazione.
Mentre è a spasso con l’amica, Chiara incontra Luigi, tipico
attore che si fa bello con le citazioni dei grandi e subito tenta un approccio,
escono e dopo un film interminabile, Chiara inizia a raccontarsi dopo tanto.
Il sesso con un semiestraneo è quasi una terapia d’urto per
uscire dal torpore, ma questa volta nemmeno l’autolavaggio salvifico riesce a
rimuovere il turbamento dentro di lei.
Ad un certo punto, la serenata di Federico è inimmaginabile
ma anche tanto dolce.
Ridicoli sono gli sms di Luigi, fantastica la reazione di
Chiara, penso la adotterò in futuro se necessario.
Infine esilaranti i telegrammi della genitrice Eleonora,
possibile che non si trovi un diadema girando per le gioiellerie di Londra?!
Chiara mi ha riportato alla mente vari ricordi, di quando
c’era Beverly Hills 90210 in tv o il bello delle serate pantofolaie mangiando
sul divano che quasi diventa una seconda pelle, ah come la capisco!
Il romanzo è articolato in capitoli brevissimi che danno un
ritmo veloce alla lettura, si legge proprio in poco infatti.
Sia io che Chiara amiamo le galatine, ma chi non le ama??
Altra cosa in comune tra me e lei, la presenza di una talpa
furba in giardino, anche mio padre come il suo cerca di liberarsene invano e da
tempo.
Incredibilmente, Chiara è nata il mio stesso giorno, quante
probabilità c’erano?
Diciamo che tutto ciò non ha fatto altro che farmi sentire
molto vicina alla protagonista.
Mi aspettavo un po' di verve in più nella seconda parte del romanzo, invece è comparsa più dolcezza, diciamo così. Verso la fine si svela il senso del titolo e dove è nata l'ossessione di Chiara per le galatine, un espediente geniale che, oltre alle carie, non poteva nuocerle.
Bene, attendo fiduciosa altri scritti dell'autrice, penso continuerebbero ad incuriosirmi.
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