lunedì 21 agosto 2017

NON DITELO ALLO SCRITTORE - ALICE BASSO

Dopo Scrivere è un mestiere pericoloso, eccoci al terzo capitolo della saga di Vani Sarca, in sintesi la ghostwriter investigatrice più famosa d'Italia.


Il libro si apre con il racconto di un aneddoto della Vani adolescente a scuola, già innamorata dei libri ovviamente; l'episodio ci fa capire come a volte questo amore possa venire dagli insegnanti che abbiamo avuto e questo giustifica al meglio la dedica iniziale del romanzo stesso.

Nel romanzo ritroviamo i personaggi dei precedenti romanzi e cioè la giovanissima Morgana con la sua amica Laura, l'ex ragazzo Riccardo, l'anziana Irma che Vani va regolarmente a trovare.

Venendo alla trama, ricorre il ventennale dell'opera osannata dai professori al liceo ed emerge che dietro la sua stesura si celasse un altro ghostwriter, primo mistero è quindi scoprire chi sia questo "genio". Peccato si scopra poi che il "genio" sia del tutto improponibile al pubblico e quindi tocchi a Vani renderlo consono, anche se le occorrerà un aiutino forzato.

Dal punto di vista meramente investigativo, poi, Vani cerca di aiutare il commissario Berganza a scoprire come un narcotrafficante ai domiciliari riesca a comunicare con l'esterno. Tale personaggio è davvero pericoloso ed il commissario teme per l'incolumità dei suoi, specie per Vani che però vuole dare il suo contributo ad ogni costo.

Avvincenti entrambe le situazioni, ovvero le mission dei due lavori di Vani. Da questo punto di vista devo dire che c'è stato più pathos rispetto al precedente episodio della saga.

E' sempre divertente come Vani cerchi di far innervosire il suo editore Enrico.

In questo romanzo si balza spesso nel passato di Vani scoprendola da ragazzina, nella prima storia, nella formazione del suo carattere e nell'origine del suo talento, quello che la porta ad essere "Una che capisce".

Però, nonostante sia "Una che capisce", Vani non riesce a cogliere i sottintesi del commissario e ciò mi ha fatto provare tenerezza oltre a farmi tanto sorridere. Alla fine, anche io sono un po' così, è più facile capire quello che è esterno rispetto a noi, no?

Se da un lato Vani viene corteggiata da Riccardo con fiori e regali, dall'altro cresce sempre più il suo interesse per il commissario, come andrà a finire tra quei tre? Leggete il romanzo per scoprirlo!

Ad un certo punto, si citano errori classici di grammatica, come -po'- scritto con l'accento invece che con l'apostrofo e -qual è-, invece, con l'apostrofo; diciamo uno specchietto di riepilogo utile per tutti, ritengo che chi legge riesca anche ad esprimersi meglio poi.

Quasi una stranezza la mancanza dei ringraziamenti alla fine del romanzo, al terzo episodio di una saga magari è comunque comprensibile.

Che dire, attendo con ansia il prossimo episodio, Vani è un soggetto davvero interessante e vorrei saperne ancora di più della sua vita e vedere come evolve in campo amoroso ovviamente, eheh.

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