18 ottobre: Joyce di Cristiana Pivari
pag. 260 – prezzo 13€
Trama: In un paesino del nord, Agnese e Joyce, due
adolescenti, si incontrano per caso. Diverse per inclinazioni e educazione, tra
loro si instaura un legame empatico che va oltre l’amicizia. La successiva
sparizione di Agnese mescola la vita di una miriade di personaggi innescando un
vortice di combinazioni e fatalità, di corsi e ricorsi in un continuo
alternarsi tra presente e passato. Mentre Joyce segue la sua pista per
ritrovare Agnese spinta dall’istinto e dall’eccezionale intelligenza, i pezzi
di un puzzle complesso si incastrano e si disperdono in una trama in bilico
continuo tra il thriller e il giallo, il rosa e il dramma. Sul finire di una
calda estate degli anni ’90, Adele, Joyce, Betti, John e il capitano Adami
affrontano un viaggio quali moderni Ulisse recuperando attimi dati per persi,
consolidando legami improbabili e, sulle tracce di Agnese, ritroveranno,
infine, la parte più vera di se stessi.
L’autrice: Cristiana Pivari nata a Trento un 1° di giugno
del secolo scorso. Per lavoro cataloga libri in un archivio e per bisogno
catartico li scriva. Ha vinto qualche concorso a carattere nazionale e in molti
è approdata come finalista. All’attivo le pubblicazioni: Crisalide rosa
(Absolutely Free 2010), Quello strano bambino dai pantaloni di velluto (Ciesse Edizioni
2010), In prima persona singolare nel 2013, La madre dell’assassino e le altre
nel 2013, Quel sottile confine (Lettere Animate 2014), Ne sarà valsa la penna
con pseudonimo Tommy Rose nel 2015, Il
viola non le si addice, nel 2015. Per il teatro: Lo strano ospite (Collana
autori trentini), Merdre fiction. Ha collaborato alla creazione di cataloghi
mostra e cataloghi fotografici. Ha partecipato a progetti collettivi di
scrittura a carattere benefico: Code di stampa (Edizioni La Gru 2011), Dodicidio
(Edizioni La Gru 2013) e contro la violenza sulle donne (Edizioni Rediviva
2014).Ho gestito, con due amiche, un circolo Arci a Trento per sette anni, il mitico
Arcipelago. Dopo aver dedicato al palcoscenico, a livello locale, dieci anni
della sua vita, si è ritirata dalle scene quando iniziavano a proporle parti da
zia e ora si limita a collaborare con una rivista femminile e, oltre alla
lettura e alla scrittura, le piace il teatro, andare al cinema, passeggiare,
creare borse con materiali di recupero, disegnare, ridipingere i mobili di casa
ogni due anni e, naturalmente, giocare con i suoi splendidi nipotini.
20 ottobre: Come il nero per gli scacchi di Paolo Fosso
pag.60 - prezzo 9,44€
Trama: Secondo la tradizione, negli scacchi il Nero ha una
percentuale più alta di sconfitta rispetto al Bianco. Carlo, il protagonista
dello spettacolo teatrale di Fosso, si sente il giocatore cui la sorte ha
riservato i pezzi meno privilegiati e pertanto costretto a una lotta impari con
la vita. Quando Carlo perde l’analista che lo ha avuto in cura da vent’anni,
ripercorre le tappe della sua esistenza costellata da momenti tragicomici
scanditi dal ritmo delle sue ansie, delle sue paure e delle sue ossessioni. Il
narrato supportato dalle capacità istrioniche di Fosso, riesce a commuovere e a
divertire laddove il tono surreale nasconde richiami efficaci alla
psicoanalisi, alla quotidianità, alle spinte della società, al modo in cui il
mondo interiore a volte stravolge e travolge la realtà. Ed è proprio dopo aver
toccato con incredibile leggerezza temi difficili e attualissimi che questo
formidabile testo per One Man Show riesce a trasmettere con efficacia un
messaggio positivo di grande valenza umana. I punti di rottura e di
riarticolazione che costellano l’esistenza travagliata di Carlo, lo aiuteranno
a definire un punto di vista eccezionale permettendogli di osservare se stesso
e gli altri sotto un’angolatura inedita. È allora che il Nero realizza di avere
a disposizione una varietà di mosse originali e che può dare scacco alla vita.
L’autore: Paolo Fosso è nato a Rieti, dopo essersi diplomato
al Laboratorio di Gigi Proietti si laurea in legge e diventa avvocato. Da
allora, si agita fra Teatro, Cinema e Televisione, come attore e autore,
mantenendo intatto il senso di stupore verso l’Esistenza. Il suo lavoro di
attore gli ha permesso di viaggiare, conoscere persone straordinarie e altre molto
meno; di confrontarsi con grandi autori e con la drammaturgia contemporanea.
Dopo un lungo periodo come attore nella compagnia di Alessandro Gassmann, ha
messo in scena i propri testi e da uno di questi: Prima se il buio ha tratto la
sceneggiatura del film Il Disordine del Cuore di cui è protagonista. Ha pubblicato
il racconto lungo Quasi un’Avventura (Lambda edizioni, da un’idea di Valentina
Capecci).
Attualmente, è in scena con il proprio spettacolo Come il
Nero negli Scacchi. Considera la scrittura un vizio necessario, la prosecuzione
della vita con altri mezzi. Fondamentalmente, parlare di sé gli crea un salutare
imbarazzo e si considera un Provinciale Cittadino del Mondo.
Grazie mille!
RispondiEliminaBrava Cristiana!
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