giovedì 8 settembre 2016

nuove uscite Piemme

 pag. 248 – prezzo 17,50€

Sinossi: Romantico, esplicitamente erotico e meravigliosamente scritto, La stanza dei kimono è un romanzo in cui le passioni fioriscono al ritmo delle stagioni, e i kimono e i templi shinto svelano ai personaggi i loro stessi, complicati, desideri, in un Giappone pieno di tradizione, storia e poesia. Da tre generazioni, a Tokyo, la famiglia della giovane Asako gestisce un raffinato negozio di kimono. Quella del kimono è un’arte: ogni colore, ogni materiale, modello o fantasia ha un suo significato, che solo pochi sono in grado di decifrare. E quando Asako riceve in dono da sua nonna la splendida collezione privata della famiglia – una collezione di kimono antichi, preziosissimi, in cui ogni pezzo è unico e ha la sua storia – capisce che è il momento di lasciare il suo lavoro di organizzatrice di matrimoni e cominciare una nuova vita. D’altra parte, suo marito Seiji sembra essersi allontanato da lei, preda dell’infelicità e in cerca di qualcosa che forse Asako non riesce più a dargli. È tramite il negozio di kimono che Asako incontra Masataka, un affascinante sconosciuto di Kyoto che ha dei kimono speciali da proporle in vendita. Masataka è sposato con Chisa, una ragazza misteriosa con un passato pieno di ferite. Ferite che incidono con il suo senso di inadeguatezza e di paura, ma anche di fatale attrazione, nei confronti degli uomini e del sesso. Asako, Masataka, Chisa, Seiji: quattro persone le cui storie sono destinate a intrecciarsi, e che presto si scopriranno legate a doppio filo dal richiamo della passione, dell’eros, della perversione e del piacere che a volte a essa si accompagna.

L’autrice: YUKA MURAYAMA, è una delle più importanti autrici giapponesi della sua generazione. Il suo debutto Angel’s Egg, nel 1993, fu un bestseller da più di un milione di copie in Giappone, vincitore di uno dei più prestigiosi premi letterari per esordienti (lo Shosetsu Subaru New Writer’s Award) e diventato un film nel 2006. Nella sua scrittura si è sempre più evidenziato il suo interesse per le protagoniste femminili e il loro rapporto con l’amore e il sesso. Hanayoi (La stanza dei kimono) è il suo più recente romanzo, tradotto quest’anno in Francia e il primo a essere tradotto in italiano.

pag. 204 – prezzo 16,50€

Sinossi: Dopo Ritrovarti, molto amato anche dai lettori italiani, Véronique Olmi torna con un romanzo delicato e struggente, che riesce a toccare tutte le corde del cuore. Suzanne ha l’orecchio attento all’armonia della vita. È accordatrice di pianoforti da sempre, e da sempre sa ascoltare la cadenza delle giornate, il ritmo della sua stessa esistenza, le note sempre uguali dei suoi pensieri. Finché, un giorno, un incontro cambia tutto. Quel giorno di settembre, in cui Suzanne entra per la prima volta a casa di Serge, a Montmartre. È lì per accordare il piano di suo figlio. All’inizio, Suzanne e Serge non si accorgono l’una dell’altro. Ma poi una nota nuova e improvvisa sembra risuonare nell’aria. E i due, a poco a poco, pur essendo entrambi sposati, invischiati in altre vite, si innamorano. Al punto che Serge sceglierà di fare di Suzanne l’unica depositaria di un segreto terribile, legato alla sua infanzia, un segreto che gli avvelena la vita. Un amore impossibile, il loro, tormentato, destinato a finire. Eppure, un incontro che racchiuderà per entrambi il senso di una vita.

L’autrice: VERONIQUE OLMI, nata a Nizza nel 1962, è autrice di opere teatrali (messe in scena in Europa, Canada e America Latina) e di romanzi amatissimi dal pubblico e premiati dalla critica, tra cui In riva al mare e La pioggia non spegne il desiderio (Einaudi), e Ritrovarti (Piemme).


 pag.  252 – prezzo 17,50€

Sinossi: «Mentiamo, Henry. È questo che facciamo.» Celia Harrison sa, o crede di sapere, cosa l’aspetta la sera in cui, nell’idillica Carmel-by-the-Sea, di fronte alle onde del Pacifico, arriva con un volo dall’Europa l’agente Henry Pelham – che con la sua stanchezza, le spalle curve, e quell’incontrollabile voglia di un Martini, sembra arrivato apposta per riportarla indietro nel tempo, a un passato che Celia sembra aver deciso di gettarsi alle spalle. Un passato in cui anche lei, come Henry, era un’agente della CIA. E in cui un terribile atto terroristico all’aeroporto di Vienna, che la CIA non seppe né arginare né sventare, mise fine alle loro carriere. Al loro amore turbolento. Alla fiducia che nutrivano l’uno per l’altra. Un solo appuntamento a cena: il primo dopo molti anni, e quasi sicuramente l’ultimo. Anche Henry sa, o crede di sapere, cosa lo aspetta. Per lui questa è la cena della resa dei conti. La cena in cui riuscirà a sapere – con ogni mezzo, lecito e illecito – cosa successe davvero nel 2006 a Vienna, e in cui saprà anche perché, subito dopo, Celia lo lasciò per sempre, sgretolandogli il cuore. Ma Celia ha altri programmi per la serata – e per Henry. Perché nulla è come sembra durante questa lunga, burrascosa, sorprendente cena di ex amanti, ex colleghi, ex spie. Nulla se non una cosa: ogni parola detta è una bugia.

L’autore: OLEN STEINHAUER, è nato nel 1970 in Virginia e vive a New York. È uno dei giovani autori americani di thriller più promettenti del momento. Considerato l’erede di le Carré, ha vinto con The Nearest Exit il Dashiell Hammett Award e, due volte, l’Edgar Award. La cena delle spie, il suo primo romanzo che non appartiene a una serie, è stato un bestseller del New York Times come i precedenti, è tradotto in 15 paesi, e sarà presto un film per la regia di Neil Burger, regista di ‘Divergent’ e ‘The Illusionist’. Al momento sta scrivendo ‘Berlin Station’, una produzione originale per Epix (Paramount), uno dei canali streaming emergenti in USA.
www.olensteinhauer.com

pag.  228 – prezzo 16,50€

Sinossi: Questo romanzo è opera di una nota scrittrice italiana. Per la prima volta sceglie la via dell’anonimato, forse per non complicarsi una vita già complicata; proprio come quella di Letizia, personaggio di fantasia e protagonista del romanzo.  Alle prese con una situazione decisamente affollata: due uomini non proprio affidabili (un ex marito, Marco, e un nuovo compagno, Giacomo); due suocere (quella del primo matrimonio e quella “in carica”); una madre pensionata e giramondo; un doppio lavoro (uno per pagare le bollette e uno per dare sfogo alla sua vena creativa). E, soprattutto, una figlia: Susanna, sedici anni, smartphone incollato alla mano e auricolari perennemente infilati tra le ciocche rosa dei suoi capelli. Finora Letizia era riuscita a barcamenarsi, trovando tempo e spazio per tutto e tutti. Non aveva calcolato, però, ciò che ogni genitore teme dal giorno in cui nasce il primo figlio: l’adolescenza. Sì, perché Susanna, una ragazza che fino a un attimo prima giocava con le Barbie, la abbracciava e si lasciava abbracciare, e le raccontava ogni secondo delle sue giornate, si è trasformata in una creatura estranea e misteriosa. Dai repentini sbalzi d’umore alle orgogliose dichiarazioni d’indipendenza, dalla scoperta del sesso alla prima devastante delusione d’amore, dai litigi al vetriolo ai brevi momenti di inaspettata complicità, Susanna cerca la sua strada per diventare donna. E Letizia, nel tentativo di stare al passo con lei, non può fare a meno di mettere in discussione anche se stessa. Tra lacrime e risate, frecciatine velenose e silenzi ingombranti, abbracci dati e trattenuti, una storia in cui potersi identificare e che fa sentire meglio.

L’autrice: LAVINIA L. MARCHIOTTI, è lo pseudonimo di una nota scrittrice italiana, che ha effettivamente una figlia adolescente. Ci tiene quindi a precisare, se l’anonimato non bastasse, che questo romanzo è un’opera di fantasia.


pag. 228 – prezzo 15€

Sinossi: Con queste parole papa Francesco apriva il Sinodo sulla famiglia, spalancando prospettive fino a quel momento impensate per le gerarchie ecclesiastiche e invitando a praticare il comandamento esplicito di Gesù: «Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato anche a voi». Sessualità, unioni omosessuali, contraccezione, coppie di fatto, nuove famiglie, ma anche libertà religiosa, ecologia, finanza, nuove povertà e nuove schiavitù. Sono argomenti spinosi, che mettono a confronto libertà di coscienza e dottrina cristiana. Papa Bergoglio offre la sua lettura inedita, improntata a una visione teologica profondamente riformatrice. È una apertura umana e religiosa, che interessa sempre di più anche i non credenti e che suscita accesi dibattiti dentro e fuori la Chiesa. L’indurimento del cuore giudicante – che il pontefice chiama “sclerocardia” – è conseguenza della chiusura dell’io su se stesso: un io isolato, egoista, ripiegato su tradizioni obsolete che calpestano la dignità delle persone. Occorre che il “cuore di pietra” diventi un “cuore di carne”. E, per Francesco, solo le parole del Vangelo che lasceremo cadere, goccia a goccia, nel nostro spirito rigido sapranno renderlo palpitante e compassionevole.

L’autore: FRANCESCO (Jorge Mario Bergoglio), è nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936. Dal 13 marzo 2013 è vescovo di Roma e il 266º papa della Chiesa cattolica. Il 13 marzo 2015 ha voluto imprimere una decisiva svolta al pontificato indicendo l’Anno Santo della Misericordia. Per Piemme ha pubblicato vari titoli, fra cui il bestseller internazionale Il nome di Dio è Misericordia. Una conversazione con Andrea Tornielli (2016).​



pag. 256 – prezzo 17,50€

Sinossi: Centinaia e centinaia di fuggitivi – a piedi – forzano il blocco e sfondano la linea di confine greco-macedone. Con filo spinato e granate assordanti la polizia cerca di frenarli. Arrivano dalla Siria, dall’Iraq, dall’Afghanistan e premono per entrare nei Paesi della zona Schengen. Il governo di Skopje usa il pugno duro. Un fotografo e una documentarista volano sul posto per vedere con i propri occhi quel che sta accadendo e raccontano con coraggio questo esodo biblico. Secondo i dati ufficiali, sono quasi sessantamila i migranti arrivati in Macedonia da allora a oggi. Cercano di raggiungere l’Europa, forzando il cordone di sicurezza attraverso il posto di frontiera macedone di Gevgelija. La polizia usa bastoni, raddoppia il filo spinato, ma i confini vengono sfondati e la maggior parte dei profughi – uomini, donne, bambini – si dirige camminando sui binari verso le più vicine stazioni ferroviarie per andare verso la Serbia e, da lì, raggiungere l’Ungheria e poi gli altri Paesi europei. Sono notti trascorse all’addiaccio, nei campi, sotto la pioggia, con scarso accesso a cibo e acqua. È un camminare a piedi caparbio, che lascia sulla terra orme di dolore, di speranza e di tragica lotta per la sopravvivenza. Le immagini e le parole di questo reportage di grandissima intensità testimoniano la forza e la dignità umana di chi cammina. Gli “esiliati” sono consci di esercitare un diritto primordiale: attraversare i territori. Qualcosa di antico, di atavico, ma anche di assolutamente nuovo.

Gli autori:
Cécile Kyenge, originaria del Congo, arriva in Italia a diciannove anni con una borsa di studio, si laurea in medicina e si dedica all’integrazione dei migranti.Eletta nelle file del PD, nel 2013 è ministro per l’Integrazione e nel 2014 viene eletta al Parlamento Europeo. Per Piemme ha pubblicato: Ho sognato una strada (2014).
Paolo Rumiz, giornalista, scrittore, editorialista di Repubblica, ha firmato reportage da zone di guerra e grandi racconti di viaggio. Nel 1986 ha seguito gli eventi bellici dell’area balcanica e nel novembre 2001 è inviato a Islamabad e poi a Kabul. I suoi libri di viaggio, la maggior parte usciti per Feltrinelli, sono bestseller internazionali. Fra i successi recenti ricordiamo Morimondo (2013), Come cavalli che dormono in piedi (2014) e Appia (2016).
Luigi Ottani, fotografo, pubblica i suoi scatti su Corriere, Repubblica, Avvenire. La sua attività, prevalentemente rivolta a temi sociali, lo ha portato a raccontare storie di “umanità” con mostre e pubblicazioni. Fra i suoi reportage ci sono la Cambogia, la Palestina, il Sahel, la Bosnia, Beslan, lo Tsunami, il Saharawi, il terremoto in Emilia. Nel 2007, con il volume Niet Problema! sul disastro nucleare di Chernobyl, ha vinto il premio “Marco Bastianelli” per il miglior libro fotografico italiano.
Roberta Biagiarelli, autrice, attrice teatrale e documentarista; esperta di Balcani, si dedica alla produzione, ricerca e interpretazione di temi storici e sociali. Documentari: Souvenir Srebrenica (2006), La neve di giugno (2007), La Transumanza della Pace (2012).

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