Claudia e Lorenzo, una coppia di pubblicitari che vivono a
Londra, sono ai ferri corti. Lei ha successo e un amante, lui si barcamena tra
un lavoro che lo deprime e una moglie che lo surclassa. Per superare la
negatività e i problemi di cuore, c’è una terapia sconosciuta, praticata in un
esclusivo circolo londinese, la gattoterapia, che insegna a vivere imitando i
gatti, la loro sensualità, indifferenza ed eleganza. Alzi la mano chi non
invidia la dolce vita dei gatti: ci guardano con aria superiore, hanno modi
aristocratici e non sentono legami. Ma potrà mai essere questa la soluzione?
Lorenzo resta affascinato dall’esperienza, tanto da prendersi subito un gatto
vero, Iago. Lo osserva per giorni, lo studia, ne scopre l’indolenza e la calma,
lo imita e, nell’esercitare lui stesso questi sentimenti, impara finalmente a
dare il giusto peso alle cose della vita.
Ti ho dato un bacio mentre dormivi
Agostino Sella, uomo schivo e mite, viene aggredito
brutalmente e senza alcun motivo nel parcheggio davanti a casa sua. Tra le
conseguenze del violento pestaggio subisce anche una perdita totale della
memoria. Dopo una lunga convalescenza, decide di ritirarsi a vivere in un
magazzino abbandonato, nel retro della Pregiata Tipografia Sella, un tempo
appartenuta alla sua famiglia. E il sottoscala, pieno di oggetti e ricordi del
passato, «un museo della cianfrusaglia», diventa il luogo dove vicini e
conoscenti vanno a raccontargli sconfitte e piccole rivincite della vita,
storie di solitudine, ansie e infelicità. Un campionario malinconico e
divertente di perdenti di cui Agostino diventa involontario confessore. La
nonna e il nonno Luigi – che ha cercato di trasmettergli la sua passione per il
pugilato senza grande successo – per aiutarlo a ricostruire il suo passato, lo
frammentano in tanti ricordi, parole scritte su foglietti di carta messi in una
boccia di vetro. Ogni biglietto estratto servirà ad Agostino a ricostruire l’intero
mosaico della sua vita: il grande amore per Angela, il suo migliore amico
Darbe, conosciuto in una palestra di piazzale Insubria, il suo cane e chi ha
amato di più: sua madre e suo padre.
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