pag. 304 – prezzo 17,50€
Sinossi: «“Chi sposerò? E quando?” Sono queste le due
domande fondamentali della vita di ogni donna.» Inizia così Zitelle, indagine
originale e provocatoria sui piaceri e le opportunità del rimanere single. Kate
Bolick, giornalista e scrittrice, ripercorre la propria educazione sentimentale
e ci introduce alle appassionate ragioni che hanno guidato la sua scelta di non
sposarsi – scelta condivisa ormai, come ci informano le statistiche, dalla
maggioranza delle donne americane. Questo cambiamento demografi co senza precedenti,
ci spiega l’autrice, è la logica conseguenza di un’evoluzione secolare.
Zitelle, infatti, mette in scena un cast di “pioniere”, da Edith Wharton a
Maeve Brennan (la leggendaria ispiratrice del personaggio di Holly Golightly in
Colazione da Tiffany), che con il loro ingegno, la loro tenacia e la loro
inclinazione verso l’avventura hanno incoraggiato la Bolick a costruirsi una
vita per conto proprio. Le idee e le azioni non convenzionali di queste donne
mostrano che le attuali discussioni sulla condizione femminile hanno alle
spalle una lunga storia. Ma Zitelle è anche un invito a guardarci dentro, per
scoprire gli ingredienti di una vita autentica, per riassaporare quegli
splendidi anni in cui eravamo giovani e spensierate oppure per goderci la mezza
età e il diritto di farci finalmente gli affari nostri. E inoltre contiene un
chiaro messaggio non solo per le single ma per tutte le donne: si può essere
“zitelle” dentro. Perché vivere da sole non è una condizione imbarazzante a cui
sfuggire, ma può essere una forma, esigente e appagante, di libertà. Un libro
audace e toccante che può stimolare una fanatica devozione e accese
discussioni.
L’autrice: Kate Bolick vive a Brooklyn, insegna alla New
York University e collabora con le maggiori testate americane, tra cui
l’«Atlantic», il «New York Times», «Elle» e «Vogue». Qualche anno fa pubblicò
un articolo memorabile in cui dichiarava di preferire una vita da single a un
matrimonio mediocre. Il testo fece il giro del mondo e ispirò questo speciale
memoir, diventato subito un caso editoriale. Zitelle è già stato tradotto in
diverse lingue; il «New York Times» l’ha riconosciuto come uno tra i migliori
libri del 2015.
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