lunedì 2 aprile 2012

LA MAGIA DEI PETALI SPARSI - AMY GREENE


Non ci sono capitoli veri e propri ma stralci di storia raccontati dai vari protagonisti in tre macrosequenze più l’epilogo, come versioni degli stessi avvenimenti anche se, spesso, si sviluppano su archi temporali diversi.
Inizialmente ci sono i racconti di Byrdie, nonna di Myra,  a partire dalla sua infanzia fino ai primi tempi del matrimonio della nipote e quelli di Doug, amico e vicino di Myra, suo innamorato da sempre che raccontano della loro infanzia fino al matrimonio di lei. Poi i racconti  dei gemelli Jhonny e Laura, figli di Myra, dalla loro infanzia fino al loro ritrovamento in età adulta, quindi il racconto di Myra stessa, il più lungo di tutti, dal momento dell’incontro col suo futuro marito ai primi anni di vita dei gemelli ed infine l’epilogo, ovvero la versione di John Odom, marito di Myra, con i ricordi poco felici della sua infanzia e poi della sua vita senza Myra.
Una storia che è il frutto delle storie dei vari protagonisti principali, come una scatola cinese che aprendo ne contiene un’altra e poi ancora un’altra, così sono le vite di questi personaggi.
A partire dai nonni di Byrdie fino a Sunny, il figlio di Laura, il romanzo è un susseguirsi di generazioni assoggettate forse a una qualche maledizione che li condanna all’infelicità in un modo o l’altro, una catena di eventi che magari, proprio il piccolo Sunny riuscirà ad interrompere ristabilendo la famiglia che tutti, in fondo, agoniano nella storia.
Una cugina della nonna di Byrdie, infatti, gelosa per la spartizione di alcune proprietà di famiglia decide di lanciare una maledizione sull’intera famiglia che si esaurirà solo quando, da questa, nascerà un bambino con gli occhi azzurri. A quanto pare l’azzurro è un colore che anticamente veniva considerato protettivo contro gli spiriti cattivi e così la casa in cui Byrdie crescerà sarà sempre colorata d’azzurro.
Dopo aver perso i suoi figli, Byrdie si rallegra solo alla nascita della nipote Myra che ha stupendi occhi azzurri, il segno e la speranza che tutto cambierà con lei.
Myra resta prematuramente orfana e così verrà cresciuta tra le montagne dai nonni materni, tutto sarà piuttosto piacevole e rilassante fino alla passione che la sconvolge dopo aver conosciuto John che presto sposa. Purtroppo, quest’uomo tanto bello quanto oscuro si rivelerà presto per quel che davvero è, la maledizione non sembra essersi spezzata, anzi, Myra crede di meritarsi le sue angherie per essere ricorsa ad un rimedio da stregoneria per conquistarlo, saranno i suoi figli a “salvarla” per alcuni anni anche se dovrà poi separarsene.
Amore, passione, pazzia, violenza, amicizia,magia, tutti temi forti che costellano queste vite, il fondersi dei racconti via via da il quadro della storia, il caso ci mette spesso lo zampino ma, sarà solo il caso o si tratta davvero di magia?
L’amore per la montagna, la natura e tutti i suoi esseri viventi aleggia tra le vicende e rappresenta un’ancora di salvezza per alcuni dei personaggi. Con piacere ho ricordato le poesie di Wordsworth che tanto amava la natura della sua Inghilterra, esattamente come Byrdie, Myra ed i suoi figli amano le Bloodroot Mountains dove cresce la sanguinaria, pianta dalle numerose virtù.

Recensione già postata su "A dream of reading".

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