venerdì 11 novembre 2011

GRIDO D'AMORE - EVELYN STORM


«Soffrire è come amarti. È tormento e delizia, è dolore ed esaltazione. E cercarti, volerti, desiderarti sono un tutt’uno, anche se mi lasci senza difese e il mio cammino verso te mi piega, mi annienta, mi commuove e mi fortifica. Semplicemente… ti amo.»



Inizio dalla copertina che è una via di mezzo tra il disegno e la foto di quelli che potrebbero essere i protagonisti, semplice ma al contempo molto efficace.

Un romanzo scritto come un diario a due mani, ma di fatto di un diario non si tratta, è piuttosto la raccolta dei pensieri di Tomas e Kyra, i due protagonisti, e delle vicende che gravitano attorno alle loro vite.

La vicenda inizia con una precisazione di Kyra perché parte da un episodio clou e poi subito si torna indietro a quando tutto ha inizio, simbolicamente a inizio anno e così, allo stesso modo tutto si chiude al 31 dicembre, come un bilancio aziendale.

I personaggi sono ben delineati e quasi si ha la percezione di vederli, magari i volti sono un po’ sfocati per alcuni ma, si ha una netta chiarezza sul chi e il come sono anche i personaggi minori.

Protagonista assoluto è l’amore, quello giovanile e che sa straziare l’anima, ostacolato da questa o quell’altra situazione e per cui doloroso anche a livello fisico, da qui il titolo “grido d’amore”.

Il romanzo si fa letteralmente divorare perché si vuol capire come si evolvono le situazioni, gli equilibri e soprattutto i sentimenti. Trionferà la ragione o il sentimento? Si può razionalmente smettere di amare qualcuno o è più facile essere consumati da tale forza?

Lascio ai lettori il compito di rispondere a queste domande che tanto spesso magari ci facciamo ma, che non sempre hanno le stesse risposte.

I numerosi riferimenti musicali e ambientali fanno trasparire le passioni ed i gusti dell’autrice che emergono dalle sue note biografiche, penso sia naturale trovare un po’ di lei nel romanzo, anche se, sotto forma di piccoli cenni.

1 commento:

  1. Elvira ginevra36@virgilio.it17 gennaio 2012 alle ore 15:19

    L'amore. Cedevole o ingannevole che sia, non è mai un argomento semplice da affrontare. Soprattutto non è mai...vecchio, d'altri tempi, superato. Parlare d'amore è come desiderare sempre di consumare un buon pasto, non ci si stanca mai di farlo. Sino a che viviamo e respiriamo, sentiamo il bisogno di nutrirci. Amare è un altro dei nostri bisogni. "Grido d'amore" ci parla dell'amore disperato, quello che non è possibile raggiungere, quello che ci fa soffrire si...ma di cui non puoi più farne a meno. Grido d'amore è il desiderio di sentirsi vivi pure quando sai che di questo amore potresti anche morire. Gridare è un buon modo per farsi sentire, ma quando tutto intorno sembra ci parli di vergogna, di amore insano, anche urlare al mondo che ciò che sentiamo dentro è puro come l'acqua di sorgente, sembra non servire a nulla. Complimenti ad Evelyn Storm per aver toccato un argomento che, nel bene o nel male...lascerà tutti senza fiato.

    ginevra36@virgilio.it

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