Mariangela ha una vita da quindicenne privilegiata ma, ad un tratto, il suo mondo viene sconvolto dal fallimento dell'impresa di famiglia e così finisce per trasferirsi in campagna dai familiari paterni.
Lì non ha nessuno dei suoi agi ma, pian piano scopre, zanzare a parte, non è poi così male. Inizia a costruire un rapporto coi suoi ritrovati parenti e riscopre la sua famiglia d'origine, in fondo, tutto appare diverso da una diversa prospettiva.
Mariangela è appassionata di lettura, in particolare legge molto sull'Olocausto dopo aver visitato in campo di Mauthausen, in cui sa essere stato deportato suo nonno. Arrivata in campagna, all'ombra di una quercia, Mariangela inizia a tempestare il nonno di domande, vuole capire di più di quegli orrori ma l'anziano è reticente per ovvi motivi. Pian piano la ragazzina scopre di riuscire a confidarsi con il nonno ed inizia anche a scalfire la corazza fatta di silenzi lunghi decenni di quest'ultimo.
Parallelamente c'è Giorgio che nello stesso paesino di campagna porta generi di conforto agli immigrati nei campi, è contro lo sfruttamento e per questo si è inimicato i bulletti razzisti del paese.
Le famiglie dei due ragazzi sono rivali da anni, nessuno sa perché, ma figli e nipoti si evitano per rispetto dei nonni. Il nonno di Giorgio ormai non c'è più e quello di Mariangela non vuole parlarne. Il loro è un segreto pesantissimo, solo alla fine della storia si potrà comprendere.
Si affrontano temi come bullismo e razzismo, così attuali eppure così vicini a quanto successo anni fa con le leggi razziali contro gli ebrei e quanto è avvenuto poi dopo.
Alla fine del libro vi sono degli approfondimenti sulle vicende storiche legate all'Olocausto, giusto per dare un carattere informativo ed oggettivo, sicuramente educativo.
Un romanzo pensato per i più giovani ma che farebbe bene a molti adulti. Già passato alla mia cuginetta.
Vi è anche una sorta di eserciziario per verificare la comprensione del testo, utilissimo per i giovanissimi.
Lì non ha nessuno dei suoi agi ma, pian piano scopre, zanzare a parte, non è poi così male. Inizia a costruire un rapporto coi suoi ritrovati parenti e riscopre la sua famiglia d'origine, in fondo, tutto appare diverso da una diversa prospettiva.
Mariangela è appassionata di lettura, in particolare legge molto sull'Olocausto dopo aver visitato in campo di Mauthausen, in cui sa essere stato deportato suo nonno. Arrivata in campagna, all'ombra di una quercia, Mariangela inizia a tempestare il nonno di domande, vuole capire di più di quegli orrori ma l'anziano è reticente per ovvi motivi. Pian piano la ragazzina scopre di riuscire a confidarsi con il nonno ed inizia anche a scalfire la corazza fatta di silenzi lunghi decenni di quest'ultimo.
Parallelamente c'è Giorgio che nello stesso paesino di campagna porta generi di conforto agli immigrati nei campi, è contro lo sfruttamento e per questo si è inimicato i bulletti razzisti del paese.
Le famiglie dei due ragazzi sono rivali da anni, nessuno sa perché, ma figli e nipoti si evitano per rispetto dei nonni. Il nonno di Giorgio ormai non c'è più e quello di Mariangela non vuole parlarne. Il loro è un segreto pesantissimo, solo alla fine della storia si potrà comprendere.
Si affrontano temi come bullismo e razzismo, così attuali eppure così vicini a quanto successo anni fa con le leggi razziali contro gli ebrei e quanto è avvenuto poi dopo.
Alla fine del libro vi sono degli approfondimenti sulle vicende storiche legate all'Olocausto, giusto per dare un carattere informativo ed oggettivo, sicuramente educativo.
Un romanzo pensato per i più giovani ma che farebbe bene a molti adulti. Già passato alla mia cuginetta.
Vi è anche una sorta di eserciziario per verificare la comprensione del testo, utilissimo per i giovanissimi.
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