martedì 24 maggio 2011

HORSE BOY - RUPERT ISAACSON

Horse boy. Il viaggio di un padre per guarire suo figlio di Rupert Isaacson - Rizzoli
Le prime ed ultime pagine contengono una cartina della Mongolia, regione assai remota che fa pensare a vicende di altri tempi ed avventure e di un'avventura alla fine si tratta.
L'avventura in questione è un viaggio, quello di Rowan e la sua famiglia, non solo verso i pascoli del Popolo delle Renne ma anche e soprattutto dentro di se.
Rowan è, infatti, un bel bambino americano a cui viene diagnosticato l'autismo a tre anni e che quindi non era in grado di contenere la propria emotività oltre che i bisogni fisici con tutte le crisi che ne derivavano oltre ad una comunicazione verbale di fatto assente.
Un giorno però, nei terreni vicino casa accade qualcosa di strano, Rowan incontra Betsy, una cavalla capobranco e questa vi si sottomette all'istante stabilendo il primo legame tra il bimbo ed i cavalli a cui ne seguiranno altri, è questo rapporto che vale a Rowan l'appellativo di Horse boy che è poi il titolo del romanzo.
Per aiutare Rowan e cercare di capirlo i suoi genitori fanno di tutto cercando ogni appiglio ma com'è noto non esiste una "cura" per l'autismo, Rupert (padre di Rowan), però , nota che quando è con Betsy Rowan inizia a parlare meglio ed ha meno crisi e prende a cavalcare con lui quotidianamente, lo porta anche con se in Sudafrica e a seguito di riti con Sciamani il bambino, anche se per poco, non ha grandi crisi e sembra stare meglio da qui la sua folle idea di compiere un viaggio in Mongolia, spesso a cavallo, per raggiungere il Popolo delle renne dove pare riseggano gli sciamani più potenti.
Ovviamente tale idea sembra impraticabile per le condizioni estreme del viaggio, il denaro necessario e la stessa natura instabile di Rowan per cui Rupert deve accantonare il suo progetto per qualche anno finchè non riesce a raccogliere fondi, convincere sua moglie Kristin in tale "pazzia" e trovare alcuni amici che documenteranno il viaggio.
Non voglio svelarvi il resto della trama perchè è tutta da scoprire.
La storia è proprio vera, l'autore è appunto il padre di Rowan e ci sono nel mezzo anche foto del loro viaggio a riconferma di ciò, per cui si può più che immaginare il tutto, vedere letteralmente la loro storia come se fosse un film.
Ho letto con vivo interesse questo libro perchè sono molto sensibile a queste tematiche ed ho visto in tanti comportamenti di Rowan quelli a me noti di un mio piccolo parente, sembra un racconto fantastico questo ma sperare ed ottenere dei miglioramenti con l'autismo di sicuro non è cosa da poco, i protagonisti sono davvero da ammirare.
 Ovviamente c'è anche il film-documentario riguardo al viaggio ma credo che da noi non sia uscito e sia solo in lingua originale.

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