Pag. 300 – prezzo 17,80€
Sinossi: C’è una cosa che Martha, bibliotecaria di indole
affabile e generosa, non riesce a fare: dire di no. Abituata a mettere al primo
posto gli altri, cerca sempre di realizzare i desideri di chi la sceglie come
confidente. Eppure, da qualche tempo, questo «secondo lavoro» ha iniziato a
starle stretto e ha quasi prosciugato la sua abilità di tessitrice di storie.
Finché un giorno le viene recapitato un misterioso pacco; all’interno, un
vecchio libro di fiabe con una dedica firmata da sua nonna Zelda. Qualcosa non
quadra: la dedica risale a tre anni dopo la sua scomparsa. Potrebbe trattarsi
di un errore, ma Martha non può fare a meno di pensare che qualcuno le abbia
mentito sulla fine di Zelda. Forse la donna, pecora nera della famiglia, è
ancora viva. Se così fosse, non aspetterebbe neanche un istante per mettersi a
cercarla. Perché a quell’anziana esuberante e un po’ sopra le righe deve tutto
ciò che ha imparato: l’amore per la letteratura, l’arte di viaggiare con la
fantasia, la capacità di stupirsi di fronte alle sorprese della vita. Senza
badare troppo alla paura, Martha decide per la prima volta di pensare a sé
stessa. Seguendo gli indizi nascosti tra le pagine del libro, intraprende una
caccia al tesoro che la porta, tra librerie antiquarie, a scoprire un lato
della nonna che non credeva esistesse. E a imbattersi in un segreto che spetta
solo a lei portare alla luce. Un segreto che la aiuterà a capire chi è davvero
e a scrivere il lieto fine della sua storia.
L’autrice: Phaedra Patrick ha lavorato come artista del
vetro, organizzatrice di festival cinematografici e responsabile della
comunicazione. Vive a Saddleworth, nel Nord dell’Inghilterra, con il marito e
il figlio.
Pag. 252 – prezzo 17,80€
Sinossi: «Per favore, prendi la mia bambina.» Sono queste le
parole che una sconosciuta rivolge a Morgan mentre aspetta la metropolitana per
tornare a casa. Una sconosciuta che le mette in braccio una neonata. Una
sconosciuta che, all’improvviso, compie un gesto inaspettato: si lascia cadere
sotto il treno in arrivo. Morgan non ha nemmeno il tempo di capire cosa stia
succedendo. Non ha idea del perché quella donna l’abbia scelta per affidarle la
figlia. Per lei è un giorno come un altro, con la stessa routine di sempre.
Invece, all’improvviso, tutto cambia. Quando la polizia la interroga, Morgan
racconta quello che è successo. Ma non c’è alcun testimone, sull’affollata
banchina della stazione, che confermi la sua versione. Nessuno ha visto la donna
consegnarle la neonata. Nessuno ha visto la donna compiere quel gesto estremo
di sua volontà. Credere a Morgan diventa addirittura impossibile quando dalle
indagini risulta che non può avere bambini, pur desiderandoli con tutta sé
stessa. E adesso ne ha una tra le braccia, anche se non sua. Morgan diventa
allora la prima sospettata, costretta a difendere la sua innocenza. L’unica
possibilità che le resta è scoprire perché è finita in quell’incubo. Scoprire
chi era quella donna, perché sembrava conoscere i suoi desideri più nascosti.
Perché non tutto quello che appare casuale lo è. Non tutto quello che appare
oggettivo lo è. E quando è il caso a guidare il destino non si sa mai dove può
portare.
L’autrice: Samantha M. Bailey, canadese, lavora come
scrittrice e giornalista. È tra i fondatori di BookBuzz, un programma di
lettura interattivo che si tiene tra Toronto e New York.
Pag. 128 – prezzo: 16€
Sinossi: «Per me è molto importante sentirmi sulla tua
stessa strada. Perché hai vissuto ciò che io ho solo letto, e perché avendolo
vissuto non hai assecondato l’istinto di rispondere all’odio con l’odio.»
«Non abbiamo bisogno di eroi, serve però tenere sempre viva
la capacità di vergognarsi per il male altrui, di non voltarsi dall’altra
parte, di non accettare le ingiustizie.»
Liliana Segre ha compiuto da poco otto anni quando, nel
1938, con l’emanazione delle leggi razziali, le viene impedito di tornare in
classe: alunni e insegnanti di «razza ebraica» sono espulsi dalle scuole
statali, e di lì a poco gli ebrei vengono licenziati dalle amministrazioni
pubbliche e dalle banche, non possono sposare «ariani», possedere aziende,
scrivere sui giornali e subiscono molte altre odiose limitazioni. È l’inizio
della più terribile delle tragedie che culminerà nei campi di sterminio e nelle
camere a gas. In questo dialogo, Liliana Segre e Gherardo Colombo ripercorrono
quei drammatici momenti personali e collettivi, si interrogano sulla profonda
differenza che intercorre tra giustizia e legalità e sottolineano la necessità
di non voltare mai lo sguardo davanti alle ingiustizie, per fare in modo che le
pagine più oscure della nostra storia non si ripetano mai più.
Gli autori:
Gherardo Colombo è nato a Briosco (MB) nel 1946. Per oltre
trent’anni magistrato, dal 2007 si dedica alla riflessione pubblica sulla
giustizia attraverso l’associazione «Sulle regole».
Liliana Segre è nata a Milano il 10 settembre 1930.
Superstite di Auschwitz e testimone della Shoah, il 19 gennaio 2018 è stata
nominata senatrice a vita.
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