mercoledì 27 gennaio 2021

AMO LA MIA VITA - SOPHIE KINSELLA


Al centro di questo romanzo c'è la storia tra Ava e Matt.

Ava scrive bugiardini per medicinali, ha un romanzo a metà ed ha iniziato un corso di aromaterapia, ha mille progetti ed è un vulcano. Non ha più il sostegno di una famiglia ma vive contornata dall'affetto delle sue amiche e del suo cagnolino.

Per cercare di finire il suo romanzo, Ava si iscrive ad un corso di scrittura per scrivere storie d'amore e così passa alcuni giorni in un monastero pugliese.

Qui, Ava conosce un bel tenebroso che non riuscendo a fare il corso di arti marziali finisce nella sua stessa classe al corso di scrittura. L'attrazione tra i due è un crescendo e tutto, tra le mura del monastero ed il paesaggio pugliese, sembra fantastico.

Una regola del corso era non parlare di se, non usare nemmeno i propri nomi e così i due iniziano davvero a conoscersi solo al rientro a casa.

Non voglio svelare altro su Matt, sta a voi scoprirlo lentamente come riesce a fare Ava.

La copertina è esplicativa, coprotagonista di questo romanzo, a tutti gli effetti, è Harold, il beagle di Ava. Dispettoso e per niente accomodante, distrugge borse e camicie, ruba il cibo e si rende protagonista di dispetti vari ma è anche leale verso la sua mamma umana e sa tirare fuori gli artigli, quando serve.

A completare il quadro ci sono le amiche di lei (Nell, Sarika e Maud), gli amici di lui (Nihal e Topher) ed un pezzo della sua famiglia. Sembrano due mondi opposti che non potranno mai avere un punto in comune, viene citata anche la teoria degli insiemi a questo proposito. Eppure, mai dire mai, le apparenze spesso ingannano, lo sappiamo bene.

Devo dire che mi aspettavo molto di più dalla Kinsella e da questo romanzo in particolare, dopo averne sentito decantare le lodi.

L'inizio l'ho trovato sulle prime scoppiettante, ho riso già alla seconda pagina ma poi la vera storia diventa un po' lenta e forzata. Poi, per gran parte della narrazione, una mezza agonia con Ava che cerca di negare la realtà e finge con le amiche e se stessa che sia tutto perfetto, quando non lo è. Lui, Matt, sembra apatico il 95% del tempo, una sorta di Ken di Barbie, bello e potenzialmente interessante quanto chiuso a riccio su qualsiasi cosa. 

Il riscatto c'è solo alla fine, e menomale!

Ho altri libri della Kinsella, più o meno recenti e ancora da leggere, spero proprio siano dello stesso calibro di quelli che mi hanno conquistata in passato.

I messaggi che passano sono, comunque, positivi: l'importanza dell'amicizia, la capacità di andare oltre i paletti che noi stessi mettiamo davanti alla nostra strada, l'amore che non è mai perfetto ma necessita qualche compromesso.

Ci si interroga su cosa conti davvero nella vita, su quanto si è disposti a cambiare o cedere per il bene di chi ci sta accanto, sull'importanza della verità e della sincerità sebbene queste possano essere dolorose.

Tutto sommato si legge in fretta, si è curiosi di capire dove vada a parare poi la storia.


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