pag. 480 – prezzo 18,60€
Sinossi: Dall'oscurità di Auschwitz allo splendore dell'alta
moda a Parigi: la straordinaria storia di un ragazzo ribelle
Tomas Kiss, quattordicenne scapestrato, è la disperazione
del padre perché si rifiuta di studiare nonché di impararne il mestiere di sarto.
Ma, nella cittadina ungherese dove vive, nel 1944 per la comunità ebraica i
problemi sono ormai altri. Dalle progressive restrizioni delle libertà
personali si passa ai rastrellamenti e la famiglia di Tomas finisce, come le
altre, ad Auschwitz. Qui Tomas perde subito di vista i suoi famigliari tranne
il padre con cui combatte una lotta per la sopravvivenza quotidiana che,
paradossalmente, lo porterà, per salvarsi, ad avvicinarsi proprio al mestiere
paterno imparando a cucire le divise degli ufficiali e rappezzare quelle dei
prigionieri. Sopravvivono entrambi, ma il Tomas che esce fra mille peripezie
dal campo di concentramento è drasticamente cambiato: è – precocemente – un
adulto disincantato e duro. Insieme al padre tenta di tornare nel paese di origine,
dove però tutto è cambiato, compresi i confini, ed emigra definitivamente a
Parigi dove, grazie all’aiuto di una variegatissima comunità ebraica, dolente
ma con una grande voglia di ricominciare a vivere, troverà infine la sua
strada.
L’autrice: Véronique Mougin è una giornalista e autrice di
saggi, fra cui J’habite en bas de chez vous (con Brigitte, Oh Éditions, 2007) e
un romanzo Pour vous servir (Flammarion, 2015). Con Il filo di Auschwitz,
Véronique Mougin ha vinto il premio del Salon du roman historique de
Levallois-Perret.
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