pag. 496 – prezzo 20€
dal 6 giugno
Sinossi: Il ministero della suprema felicità ci accompagna
in un lungo viaggio nel vasto mondo dell’India: dagli angusti quartieri della
vecchia Delhi agli scintillanti centri commerciali della nuova metropoli, fino
alle valli e alle cime innevate del Kashmir dove la guerra è pace, la pace è
guerra e occasionalmente viene dichiarato lo «stato di normalità».
Anjum, nuova incarnazione di Aftab, srotola un consunto
tappeto persiano nel cimitero cittadino che ha eletto a propria dimora. Una
bambina appare all’improvviso su un marciapiede, poco dopo mezzanotte, in una
culla di rifiuti. L’enigmatica S. Tilottama è una presenza forte ma è anche
un’assenza amara nelle vite dei tre uomini che l’hanno amata: tra loro Musa, il
cui destino è indissolubilmente intrecciato al suo.
Dolente storia di sentimenti e insieme vibrante protesta, Il
ministero della suprema felicità si snoda tra sussurri e grida, tra lacrime e
sorrisi. I suoi eroi, spezzati dalla realtà in cui vivono, si salvano grazie a
una cura fatta di gesti d’amore e di speranza. Ed è per questa ragione che,
malgrado la loro fragilità, non si arrendono. Questa storia profondamente umana
reinventa ciò che un romanzo può fare e può essere, e riafferma ad ogni pagina
le doti narrative di Arundhati Roy.
L’autrice: Arundhati Roy, nata nel Kerala, si è laureata
alla Delhi School of Architecture e vive a New Delhi. E’ stata assistente al
National Institute of Urban Affairs e ha studiato Restauro dei monumenti a
Firenze. Ha scritto alcune sceneggiature e collabora a varie testate, fra cui
“Internazionale”. Il dio delle piccole cose, suo romanzo d’esordio, è stato un
caso letterario e un best seller in tutto il mondo. Guanda ha in catalogo anche
i saggi: La fine delle illusioni, Guerra è pace, Guida all’impero per la gente
comune, L’impero e il vuoto e La strana storia dell’assalto al parlamento
indiano.
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