lunedì 30 maggio 2011

LE ORE SOTTERRANEE - DELPHINE DE VIGAN

 Le ore sotterranee
La storia è piuttosto infelice ma significativa, i protagonisti sono Mathilde e Thibault, due quarantenni sull'orlo del precipizio.
Mathilde, rimasta vedova di Philippe e con tre figli piccoli a carico, si dedica anima e corpo al suo lavoro finchè si ritrova inaspettatamente in conflitto con il suo capo Jacques,una tortura lenta volta a farla capitolare e gustata fredda come la vendetta.
Thibault,invece, è un aspirante chirurgo rimasto vittima di un incidente in gioventù per cui ha rinunciato a tale sogno e che ora fa il medico generico a Parigi, città dove si rifugia ma che finisce per respingerlo alla fine ; invischiato in una relazione, con la giovane Lila, priva di consistenza emotiva e che si trascina con l'abbaglio e la magra consolazione del sesso fine a se stesso.

La vicenda si svolge tutta in un giorno, il fatidico 20 maggio e vi chiedete allora come conosco tanto dei protagonisti, beh, il fatto è che la storia è piena di continui flashback che ci rendono partecipi della loro vita, delle loro piccole gioie e dolori antecedenti a tale data.

Le loro storie sono inesorabilmente parallele, li vediamo sfiorarsi più volte tra le strade parigine durante il romanzo, senza mai incrociarsi, però, se non alla fine e solo per qualche strana e troppo breve manciata di minuti nel mondo sotterraneo della metropolitana, per poi perdersi e allontarsi ancora di più.
Eppure,entrambi,senza conoscersi desideravano la stessa cosa, qualcuno in grado di amarli "con tutta la fatica di vivere" che si portano dentro e che "conosca la vertigine,la paura,la gioia e... sappia".
Leggendo il libro ho avuto un dejavu di quando arrivavo in stazione e, mentre obliteravo il biglietto, il treno partiva lasciandomi lì in una vana attesa. Questo è il sentimento che provavo leggendo il libro, un senso di attesa, di sospensione di spazio e tempo, come se qualcosa dovesse succedere per risollevare le sorti dei protagonisti e della povera cara Mathilde soprattutto.

I capitoli e i periodi sono brevi, caratteristica che imprime un certo ritmo alla narrazione capace di coinvolgerti e farti continuare imperterrita pagina dopo pagina.
Il finale è amaro ma non lascia tristi, piuttosto apre gli occhi alla realtà che a volte sa essere davvero dura e spietata.

Spero di non esservi risultata prolissa ma questa volta avevo molto da dire :), buona lettura!

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