pag. 352 – prezzo 17,90€
Sinossi: Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: sto
benissimo.
Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano,
girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso.
Ma io sorrido. Ho quasi trent’anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In
pausa pranzo faccio le parole crociate. Poi torno a casa e mi prendo cura di
Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di
nient’altro. Perché da sola sto bene.
Solo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui
arriva la telefonata di mia madre. Mi chiama dalla prigione. Dopo averla
sentita, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi
sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto.
E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo.
O così credevo, fino a oggi.
Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha
rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita. E all’improvviso, ho
scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco. Che gli altri non
hanno le mie paure, non cercano a ogni istante di dimenticare il passato. Forse
il «tutto» che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse
è ora di imparare davvero a stare bene.
Anzi: benissimo.
L’autrice: Gail Honeyman è nata e cresciuta in Scozia, ora
vive a Glasgow, e fin dai tempi della scuola la scrittura per lei è stata non
solo un’attitudine ma un sogno. Un sogno che ha custodito e coltivato per anni.
Un sogno che è diventato un progetto a cui ha dedicato tutto il suo tempo:
dalle pause pranzo alle notti di ispirazione. Quel progetto è Eleanor Oliphant
sta benissimo, che oggi è un caso editoriale eccezionale, un bestseller venduto
in 35 paesi.
pag. 416 – prezzo 17,90€
Sinossi: Tre ragazzi. Ventiquattr’ore. Una macchina rubata.
Una fuga. Una promessa. Perché ci sono attimi che contengono la forza di una
vita intera. Così intensi da sembrare infiniti. È un susseguirsi di quei
momenti che Filippo Maria vive il giorno in cui, per la prima volta, riesce a
rispondere a tono al professore di fisica che lo umilia da sempre. Appena
fuggito da scuola vuole solo raggiungere Giorgio, il suo migliore amico che,
immobile di fronte a una chiesa, si chiede perché non sia ancora riuscito a
piangere al funerale del fratello. Poco dopo incontrano una ragazza che corre a
perdifiato: è Clo. Basta uno scambio di sguardi e i tre si capiscono, si
riconoscono, si scelgono. La voglia di vivere e di cambiare che hanno dentro è
palpabile, impressa nei loro volti. Si scambiano una promessa: ognuno di loro
farà quell’unica fondamentale cosa che, di lì a vent’anni, si pentirebbe di non
aver fatto. Anzi, lo faranno insieme: Clo sa come aiutarli. Basta scrivere su
un biglietto cosa li renderebbe felici. Lei ne ha uno zaino pieno, di motivi
per cui vale la pena vivere: le nuvole quando sembrano panna o l’odore della
carta di un libro... Ora spetta a Giorgio e Filippo trovare il loro motivo
speciale per cominciare a vivere senza forse, senza dubbi, senza incertezze. Ma
non sempre chi ci è accanto è sincero del tutto. Clo non riesce a condividere
con loro la sua più grande speranza per il futuro. Perché a diciassette anni è
difficile lasciarsi guardare dentro e credere che esista qualcuno pronto ad
ascoltare i segreti che non siamo pronti a rivelare. Per farlo non bisogna
temere che la felicità arrivi per davvero e afferrarla.
L’autore: Enrico Galiano è nato a Pordenone nel 1977.
Insegnante in una scuola di periferia, ha creato la webserie Cose da prof, che
ha superato i dieci milioni di visualizzazioni su Facebook. Ha dato il via al
movimento dei #poeteppisti, flashmob di studenti che imbrattano le città di
poesie. Nel 2015 è stato inserito nella lista dei 100 migliori insegnanti
d’Italia dal sito Masterprof.it. Il segreto di un buon insegnante per lui è:
«Non ti ascoltano, se tu per primo non li ascolti». Ogni tanto prende la sua
bicicletta e se ne va in giro per l’Europa con uno zaino, una penna e tanta
voglia di stupore.
pag. 336 – prezzo 17,90€
Sinossi: Per Vani Sarca fare la ghostwriter è il lavoro
ideale. Non solo perché le permette di restarsene chiusa in casa a scrivere, in
compagnia dei suoi libri e lontano dal resto dell’umanità, per la quale non
prova grande simpatia. Ma soprattutto perché così può sfruttare al meglio il
suo dono di capire al volo le persone, di anticipare i loro pensieri, di
ricreare il loro stile di scrittura. Una capacità intuitiva innata che fa molto
comodo all’editore per cui Vani lavora. Lui sa che solo la sua ghostwriter d’eccezione
è in grado di mettersi nei panni di uno dei più famosi autori di thriller del
mondo: perché Vani adora i padri del genere giallo, da Agatha Christie a Ian
Fleming passando per Dashiell Hammett, e nessuno meglio di lei sa scrivere di
misteri. Persino un commissario di polizia si è accorto delle sue doti e ha
chiesto la sua collaborazione. E non uno qualsiasi, bensì Romeo Berganza, la
copia vivente di Philip Marlowe: fascino da vendere, impermeabile beige e
sigaretta sempre in bocca. Sono mesi ormai che Vani e Berganza investigano a
braccetto. Ma tra un’indagine e l’altra qualcosa di più profondo sembra unirli:
altrimenti Vani non saprebbe come spiegare i crampi allo stomaco che sente ogni
volta che sono insieme. Eppure la vita di una ghostwriter non ha nulla a che
fare con un romanzo rosa, l’happy ending va conquistato, agognato, sospirato. E
il nuovo caso su cui Vani si trova a lavorare è molto più personale di altri:
qualcuno minaccia di morte Riccardo, il suo ex fidanzato. Superare l’astio che
prova per lui e decidere di aiutarlo è difficile, ma Vani sta per scoprire che
la mente umana ha abissi oscuri e che il caso può tessere trame più intricate
del più fantasioso degli scrittori.
L’autrice: Alice Basso è nata nel 1979 a Milano e ora vive
in un ridente borgo medievale fuori Torino. Lavora per diverse case editrici
come redattrice, traduttrice, valutatrice di proposte editoriali. Nel tempo
libero finge di avere ancora vent’anni canta e scrive canzoni per un paio di
rock band. Suona il sassofono, ama disegnare, cucina male, guida ancora peggio
e di sport nemmeno a parlarne.
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