in libreria dal 15 febbraio
Sinossi: “Spero che questa lista, qualsiasi cosa ne verrà fuori, ti farà
capire che per quante storie brutte o non-storie potrai sentire su di me e su
come è iniziata la tua vita, non sono le uniche storie che esistono. Ma sai che
c’è? Penso sia una cosa buona trovare la speranza dove chiunque altro ti
direbbe che non ce n’è nessuna.”
Cosa succede se hai fatto una cosa terribile... ma quella
non è la fine della storia?
Beth ha ventun anni ed è in prigione. Si trova lì perché ha
fatto qualcosa di terribile e non si aspetta più niente dal futuro. Ma Erika,
la sua psicologa, è convinta che ventun anni siano troppo pochi per smettere di
vivere, e le chiede di scrivere una lista di tutte le cose buone della sua
vita. Beth comincia così a raccontare la sua storia, una storia che si
raccoglie intorno a brevi, intensi lampi di luce: la passione per la corsa, i
confortevoli silenzi condivisi con una persona speciale, l'emozione di
scoprire, in un pomeriggio qualunque, di piacere a qualcuno, fino alla prima
volta in cui ha respirato il profumo della testa del suo bambino e ha capito
davvero cos'era la felicità.
Ma alla fine della storia la cosa brutta rimane. E a quel
punto Beth non ha altro modo per andare avanti se non confrontarsi con essa,
riconoscere la verità che si cela dietro il suo crimine.
E capire. Perdonare.
Perché nessuno è completamente cattivo e tutti meritano una
seconda occasione. Anche lei.
Raccontata con ironia e arguzia, Di tutte le cose buone è
una storia intensa e commovente, che parla di perdono e di amicizia, di madri e
figlie, e di come la speranza possa trionfare anche dopo la perdita più
devastante.
L’autrice: Clare
Fisher è nata a Tooting, Londra, ha studiato Storia a Oxford prima di essere
folgorata dalla passione per la narrativa. Ha completato la formazione
accademica in Scrittura Creativa e ora vive a Leeds. Attenta osservatrice delle
diverse aree del sud di Londra dove è cresciuta, cerca di riproporre nella sua
scrittura, originale e straordinariamente vitale, le difficoltà sociali e la
vulnerabilità delle donne e delle ragazze.
Di tutte le cose buone, suo romanzo d'esordio, ne è la
perfetta testimonianza
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