Sinossi: Al Sud aumenta il numero degli "eroi civili" impegnati a contrastare le mafie in tutte le loro declinazioni, per ricostruire un tessuto sociale sano che permetta di vivere liberi. Questo libro è dedicato a loro e a tutti quelli che hanno deciso di liberarsi dal giogo dei ricatti e delle minacce per affermare il diritto a esistere; coloro che, per farlo, hanno dovuto spesso lavorare da soli, nell'indifferenza, e a volte anche nell'impotenza delle istituzioni.
Questo
libro è la storia di un risveglio, anzi di
molti risvegli. Di occhi che si sono aperti su realtà inaccettabili,
di persone che hanno potuto guardarsi le une con le altre, che si sono
riconosciute e hanno deciso di fondersi in comunità. È la storia di una
decisione che ne ha portate con sé molte altre, e che si riassume in un grido di
protesta: “non vogliamo sopportare
più”. E sono molte le cose che non vogliono sopportare più, il
ricatto “o salute o lavoro” che per decenni ha avvelenato Taranto nell’indifferenza generale, i
veleni della “monnezza”
proveniente da molte zone d’Italia e accumulata in Campania, veleni che si
infiltrano nella terra, che uccidono il cibo e le persone, ma che arricchiscono
la camorra e tutti quelli che fanno affari con la criminalità organizzata, il
pizzo che bisogna pagare ai soliti
noti per riuscire a lavorare.
L'autore: Pino
Aprile - Giornalista e scrittore, pugliese
residente ai Castelli Romani, è stato vicedirettore di "Oggi" e direttore di
"Gente". Per la Tv
ha lavorato con Sergio Zavoli all'inchiesta a puntate Viaggio nel Sud e al
settimanale del Tg1, Tv7.
È autore di diversi saggi, tra cui
Elogio dell'imbecille, Elogio dell'errore e Il trionfo dell'apparenza, tutti
pubblicati da Piemme, accolti con favore e tradotti in molti paesi. Terroni - uscito nel 2010 e divenuto un
vero e proprio caso editoriale per mesi in vetta alle classifiche e i successivi
Giù al Sud e Mai più terroni hanno fatto di Aprile il
giornalista "meridionalista" più seguito in Italia e gli sono valsi numerosi
premi, tra cui il Rhegium Julii 2010 e il Premio Caccuri 2012.
Nessun commento:
Posta un commento