80 pag. - prezzo 10€
Sinossi: Juan e Nuria sono sposati da
dieci anni e all’improvviso si apre per loro la possibilità di trasferirsi ad
Amsterdam. Quando ormai tutto è pronto per la partenza, però, a sconvolgere le
loro vite arriva l’improvvisa notizia della malattia del padre di lei. Nuria
viene riassorbita nel vortice dell’affetto filiale e, dal canto suo, Juan non
sa opporsi all’inesorabile allontanamento della moglie e si lacera con i dubbi
sulle vere ragioni di questa scelta. In assenza di risposte certe, Juan si
trascinerà per anni nell’ossessione per la donna amata e perduta, illudendosi
che anche questa sia una forma di vita. Romanzo breve colto e raffinato,
Chiamate da Amsterdam narra con lucidità estrema la maniacale spietatezza di un
amore sospeso, di una frustrazione che mai si sopisce, di un dolore che eternamente
ritorna a condannare a una vita di rimpianto. Tra pagine scandite da un ritmo
ben dosato ma inesorabile, Villoro scandaglia l’animo del suo protagonista,
regalando pagine di autentica emozione.
L'autore: Scrittore e giornalista
poliedrico, Juan Villoro è nato a Città del Messico nel 1956. Laureato in
sociologia, è appassionato di rock e cinema, e ha un passato da diplomatico:
tra il 1981 e il 1984 ha lavorato all’ambasciata messicana a Berlino Est.
Collabora con prestigiose riviste e quotidiani, tra cui Internazionale e El País. Noto da anni alla critica
spagnola e ispanoamericana, ha ottenuto ampio consenso dopo la pubblicazione
del romanzo El testigo (2004), che
gli è valso il Premio Herralde dell’Editorial Anagrama. In Italia, Salani ha
pubblicato con successo il suo Il libro
selvaggio.
320 pag. - prezzo 16€
Sinossi: A Genova, nei primi Duemila – o
forse gli ultimi Novanta – vivacchia un gruppo di amici prossimi alla
«trentennificazione»: il compimento del trentesimo anno, presagito come
un’apocalisse. Si tratta in realtà di un vero e proprio Club, i cui membri
s’immaginano in un mondo di finzione e si sono dati nomignoli disneyani: Eta
Beta, Gastone, Paperetta, Pluto. Protagonista del libro è il loro sodale
Paperoga, la cui storia fatta di lavoretti saltuari, di un padre scomparso in
mare e di una madre-medium professionista viene turbata dalla riapparizione,
dopo tanto tempo, di Anna-Zenobia, che lui ha amato e continua ad amare
forsennatamente. Scomparsa nel nulla anni prima, mai creduta davvero morta dal
nostro, Zenobia sbuca dai caruggi, viene avvistata nei panni di una zingara che
ruba i bambini o intravista in brevi inquadrature di filmetti di serie C…
Il testamento Disney è in
parte la storia della ricerca di Anna da parte di Paperoga e i suoi amici, in
un proliferare di vicende che sfidano ogni certezza, incrinano la stessa
realtà, perché Anna è della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni e come
tale guizza e riluce ovunque, e ovunque è assente. Scritto in una prosa
ricchissima e mutevole, capace di slanci lirici come di divagazioni ironiche
sui tic e i miti della società di massa, Il
testamento Disney contiene tuttavia molti altri romanzi: è una riflessione
sul modo in cui le storie danno forma alla nostra identità; un’interrogazione
sul vero e sul falso, e sulla loro inestricabile contaminazione; un racconto
sulla caducità e sull’inarrestabile passare del tempo, a cui i protagonisti
oppongono un ingenuo mito di giovinezza; ma soprattutto è una storia d’amore,
una dichiarazione d’amore – alla nostra amicizia, alla nostra fantasia, alla
nostra giovinezza, alla vita nonostante tutto.
L'autore: Paolo Zanotti (1971-2012) è stato
scrittore e saggista. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Il modo romanzesco (Laterza, 1998), Il giardino segreto e l’isola
misteriosa (Le Monnier, 2001), Il
gay, dove si racconta come è stata inventata l’identità omosessuale (Fazi,
2005) e Dopo il primato. La letteratura
francese dal 1968 a oggi (Laterza, 2012). Ha poi pubblicato il romanzo Bambini bonsai (Ponte alle Grazie,
2010), grazie al quale critici e lettori lo hanno giudicato una delle voci più
significative della sua generazione e tra le più promettenti della nuova
narrativa italiana.
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