Eccomi al secondo libro che leggo di questo autore, breve ma
piacevole.
Il titolo è un noto proverbio e come sa chi mi conosce, io li cito
spesso per cui già il titolo mi ha attratta.
Il libro è composto da cinque racconti il cui fine
conduttore è proprio l’apparenza, nulla è ciò che sembra come si dice.
Di certo, quindi, i racconti non hanno finali scontati ma
nemmeno prevedibili, sono piuttosto delle sorprese ogni volta.
Le ambientazioni sono di volta in volta diverse e si passa
dal realismo alla fantascienza fino a finire nel surrealismo forse.
Anche i periodi storici e le tipologie di finali sono
diversi per cui ce n’è per tutti i gusti si può dire.
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