pag. 208 – prezzo 16€
Sinossi: In una stazione ferroviaria costruita in mezzo al
nulla, tra campi polverosi e qualche timido albero da frutto, c’è un treno che
non va più da nessuna parte eppure porta dappertutto. All’interno, non ci sono
scompartimenti, ma banchi di legno e una lavagna. All’esterno, qualcuno ha
scritto sulla porta in una calligrafia incerta: “Escuela Artículo 123”. È una
delle scuole-vagone previste dal governo messicano per i figli dei dipendenti
delle ferrovie, scuole ambulanti per famiglie nomadi, sempre in viaggio ad
aggiustare binari o tirare cavi dell’elettricità. Ikal ha undici anni e sogna
di diventare insegnante. È amico di Chico, conta i treni che passano con
Tuerto, è segretamente innamorato di Valeria e vive mille avventure con il suo
cane Quetzal. I loro volti, immortalati
in una foto in bianco e nero, emergono da un fascicolo della Dirección General
de Educación sulla scrivania di Hugo Valenzuela. Don Ernesto, l’anziano maestro
della scuola, sta per andare in pensione e alcuni politici vogliono
approfittarne per archiviare definitivamente un modello educativo giudicato
inutile e antiquato. Hugo deve decidere se convalidare la chiusura. In un viaggio nel passato che metterà a
rischio anche il suo futuro, scoprirà che ci sono cose che lasciano tracce
incancellabili. Come il primo amore o un insegnante che, con passione e
coraggio, ci apre le finestre sul mondo.
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