Eccomi finalmente a scrivere la recensione di questo romanzo che da tempo era sul mio comodino e che ahimè ho letto a puntate. Per fortuna è impossibile dimenticarne le scene e, quindi, anche riprendendolo a distanza di tempo, non ho perso il filo.
La prima parte del romanzo è divisa su due livelli paralleli, da una parte Vani alle prese con la sparizione di Enrico (quel gran testone del suo capo, per chi non lo sapesse) e dall'altra le vicende di due ragazzini, lei pestifera figlia di un pezzo grosso e lui sprovveduto neofita della lettura per ragazzi.
Per chi non conoscesse già i protagonisti della saga di Vani Sarca, la Ghostwriter, c'è la familiare ripresentazione degli stessi.
I nuovi personaggi sono i due giovani, Elettra e Ricky, per quanto almeno uno dei due mi è sembrato presto familiare. Lei ha grandi sogni, vuole viaggiare per l'Europa e cerca di trascinare lui, ci riuscirà?
L'espressione "Pensieri plurigemellari" l'ho trovata stupenda! Non voglio dirvi altro al riguardo.
Vani è davvero preoccupata per la sparizione di Enrico, chi l'avrebbe mai detto! Per le indagini, Vani ed il commissario finiscono a Londra, in un locale ispirato al celeberrimo Attraverso lo specchio di Lewis Carroll, spettacolo!
Il nuovo capo di Vani sembra squisito, almeno sulle prime, qui gatta ci cova, no?
Con Vani ci sono sempre particolari epiteti da imparare, si rifanno a creature sconosciute ai più (oloturia, anellide) ed è così bello usarli contro chi nemmeno ne capisce il senso, no? Un po' di sano cinismo, dai.
I colpi di scena sono diversi, con Vani Sarca non ci si annoia mai e questa volta anche lei prenderà le sue belle cantonate.
Alla fine mi sono commossa e credo questo non mi fosse mai successo con Vani, ma arriva il momento per tutto, no?
Spero di averne ancora, magari con altre forme… ormai sono troppo affezionata a tutti i personaggi.
Una lettura, come sempre, piacevole, in questo caso un po' come un giro sull'ottovolante.
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