Titolo e copertina sono accattivanti, smorzano quello che è poi di fatto il contenuto.
Questo testo contiene visioni letteralmente apocalittiche circa il mondo digitale, ribattezzato la "Bestia".
Una soluzione sembra essere il sabotaggio, rivendicare il diritto ad essere lasciati in pace, cosa che condivido ma, oggigiorno non si può rifiutare la tecnologia, inevitabilmente si viene coinvolti, profilati.
Vengono spiegate molte cose, ad esempio gli algoritmi che auto-apprendono che personalmente ho studiato circa la Business Intelligence.
Si parla dei media e dell'uso dell'analitica dei dati in politica, qualche settimana fa vedevo in tv un servizio di Report relativo a ciò.
Cosa possiamo fare per liberarci dalla bestia? Sicuramente fare attenzione alle autorizzazione che si concedono quando si scarica una app, se non sono congrue o giustificate, è bene evitare. Io personalmente lo facevo già.
Inoltre, ci sono consigli su come usare sistemi operativi liberi, utili per i più smanettoni. Personalmente, avevo un pc vecchio ed inutilizzabile che è tornato a funzionare grazie ad un sistema operativo più leggero e di tipo open source.
A livello economico, non tutti sono in grado di comprendere la portata di certi strumenti innovativi. L'innovazione ha portato molti benefici ma anche un moderno precariato, uno sfruttamento che sfrutta i vuoti normativi al riguardo, come ad esempio nel caso dei rider, i fattorini del nuovo millennio.
A livello ambientale si producono montagne di rifiuti elettronici, i beni non sono durevoli e vengono rimpiazzati in poco tempo.
Conclusione? Gli strumenti digitali sono utili ma, hanno due facce della medaglia come tutto ciò che è innovazione.
Il lavoro sta cambiando, speriamo ce ne sia comunque per noi tutti.
Secondo me e secondo lo stesso autore, per certi strumenti, tutto dipende dall'uso che se ne fa.
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