Sinossi: Quando l’amicizia è infinita come il mare
A volte per far nascere un’amicizia senza fine basta un
biscotto condiviso nel cortile della scuola. Così è stato per Ludovica e
Caterina, che da quel giorno sono diventate come sorelle. Sorelle che non
potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Caterina è un vulcano di
energia, non conosce cosa sia la paura. Per Ludovica la paura è una parola
tatuata a fuoco nella sua vita e sul suo cuore. Nessuno spazio per il rischio,
solo scelte sempre uguali. Anno dopo anno, mentre Caterina trascina Ludovica
alle feste, lei cerca di introdurre un po’ di responsabilità nei giorni
dell’amica dominati dal caos. Un’equazione perfetta. Un’unione senza ombre
dall’infanzia alla maturità, attraverso l’adolescenza, fino a giungere a quel
punto della vita in cui Ludovica si rende conto che la sua vita è impacchettata
e precisa come un trolley della Ryanair, per evitare sorprese al check-in, un
muro costruito meticolosamente che la protegge dagli urti della vita: lavoro in
banca, fidanzato storico, niente figli, nel tentativo di arginare le onde.
Eppure non esiste un muro così alto da proteggerci dalle curve del destino.
Dalla vita che a volte fortifica, distrugge, cambia. E, inaspettatamente,
travolge. Dopo un’esistenza passata da Ludovica a vivere della luce emanata
dalla vitalità di Caterina, ora è quest’ultima che ha bisogno di lei. Ora è
Caterina a chiederle il regalo più grande. Quello di slacciare le funi che
saldano la barca al porto e lasciarsi andare al mare aperto, dove tutto è
pericoloso, inatteso, imprevisto. Ma inevitabilmente sorprendente.
L’autrice: Federica Bosco, scrittrice e sceneggiatrice, ha al suo
attivo una ricca produzione di romanzi e vari manuali di self-help. È stata
finalista al premio Bancarella 2012 e il suo romanzo Pazze di me è diventato un
film diretto da Fausto Brizzi.
pag. 256 - prezzo 16,90€
Sinossi: C’è il film giusto per ognuno di noi
Fidati dei miei consigli
Ti aiuterò a ritrovare il sorriso
In sala le luci si sono appena abbassate. È il giorno di
«Cinema felicità», il cineforum più amato da tutti coloro che stanno
attraversando un momento difficile: basta guardare le immagini sullo schermo
per dimenticarsi dei problemi e ritrovare il buonumore. Lo sa bene il giovane
Pedro che con il cinema ci è cresciuto. Negli anni ha imparato che i film sono
in grado di guarire le ferite. Di mostrare il lato positivo anche nei momenti
in cui la vita sembra in bianco e nero. Per questo, da quando gestisce un
videonoleggio, ha deciso di trasformare la sua passione in una missione:
aiutare le persone con i suoi consigli da esperto cinefilo e far tornare il
sorriso a chi credeva di averlo perduto per sempre. E allora L’attimo fuggente
diventa la scelta giusta per coloro che devono imparare a cogliere le occasioni
quando si presentano, senza rimandare. Per ricordarci che non si deve mai
perdere la speranza, c’è la cura Forrest Gump, mentre come rimedio alla pene
d’amore basta gustarsi Casablanca dall’inizio alla fine. In una parola, c’è il
film giusto per ognuno di noi.
Ma adesso Pedro ha scoperto che sta per perdere la vista.
Adesso è lui ad aver bisogno di aiuto. E non può che rivolgersi al cinema.
Armato solo di cinepresa, parte per un viaggio che lo porterà a girare un film
con un copione a dir poco originale: la vita e la sua imprevedibilità. Perché
non è mai detta l’ultima parola. Anche nei momenti più bui, se crediamo
nell’amore e nell’amicizia, troviamo sempre il modo per ricominciare.
L’autore: Maurício Gomyde, scrittore e musicista, è nato a
San Paolo ma vive a Brasilia, che secondo lui ha i cieli più belli del mondo.
pag. 324 – prezzo 17,60€
Sinossi: La realtà può essere più spaventosa del più
inquietante dei gialliQuando se n’era andato, non si era potuto portare via
neppure uno dei suoi vecchi libri. Lo avrebbero aspettato Anche se poco alla
volta aveva iniziato a ricomprarseli. Frugando tra gli scaffali, settimana dopo
settimana, aveva cominciato a ricreare
la sua biblioteca originale. Allungò la mano verso il ripiano più alto e sfilò
l’unica cosa che aveva portato con sé. Il quaderno grigio. Si sedette alla
scrivania. Guardò verso le finestre. Le tende erano chiuse bene. Iniziò a
scrivere.Quando Emma entra in redazione, crede che quella sarà una giornata
come tante altre fra riunioni e scrittura di articoli. Ma tutto cambia nel
momento in cui inizia a circolare una notizia. La notizia della scomparsa del
celebre autore de I sette cerchi, avvistato per l’ultima volta davanti al mare
in tempesta. Tutti conoscono Pietro Severi per il suo thriller bestseller.
Nessuno sa che Emma ha avuto una relazione con lui in passato. Nessuno sa che
Emma da anni non ha sue notizie, ma proprio quel giorno ha ricevuto da lui una
busta con all’interno poche pagine. Pagine pericolose che parlano di un padre
assassino e di un figlio che non sa come gestire questa ingombrante eredità.
Verità o finzione? Autobiografia o l’incipit di un nuovo romanzo? Emma finge
indifferenza e spera di non dover essere lei a scrivere un articolo sul caso.
La sua storia d’amore con lo scrittore, finita molto tempo prima, deve rimanere
un segreto com’è sempre stata. Non ha indizi e non ha idea di dove cercare e
cosa cercare. Eppure, a ogni minuto che passa la sua vita è sempre più in
pericolo. Perché c’è qualcuno che vuole quelle pagine. C’è qualcuno che vuole a
tutti i costi coprire un passato sanguinoso e inconfessabile. Emma si sente
come una pedina in un gioco più grande di lei. Un gioco in cui la realtà può
essere più spaventosa del più inquietante dei gialli.
L’autore: Daniele Bresciani (1962), giornalista, dal 1988 ha
lavorato per quotidiani e settimanali tra i quali La Gazzetta dello Sport,
Grazia e Vanity Fair di cui è stati vicedirettore fino al 2012. In passato ha
scritto per testate straniere come The Guardian e The Sunday Times Magazine.
Attualmente lavora nella Direzione Comunicazione della Ferrari a Maranello.
Come scrittore ha vinto diversi premi nazionali ed è stato pubblicato
all’estero.
pag. 288 - prezzo 18,60€
Sinossi: Vista dal treno, la riva orientale del lago di Como è un
vero spettacolo: tra una galleria e l’altra appaiono scorci di paesaggio da
mozzare il fiato. Ne subisce il fascino Adalberto Casteggi, quarantenne, bello
ed elegante oculista con studio a Milano. Si è innamorato del lago andando su e
giù in ferrovia per sostituire qualche volta un collega all’ospedale di
Bellano. Su quelle sponde ha stabilito ora il suo buen retiro, deliziato anche
dalla compagnia di una sua paziente del luogo. Si chiama Rosa Pescegalli. Ha
trentasei anni e li porta benissimo. Gestisce una profumeria e ha fatto
palpitare parecchi cuori. È bella davvero, ma con gli uomini ha preso un po’ le
distanze, dopo una sofferta storia con un fascinoso calciatore del Lecco.
Adesso li fa girare come vuole e quando vuole lei, ma niente impegni. Il
dottore ne resta imbambolato, e stordito da tanta bellezza dimentica che, come
tutte le cose belle, anche questa ha un suo prezzo. Un prezzo che bisognerebbe
valutare se è il caso di pagare tutto o no, perché dietro l’oro luccicante del
lago, delle montagne e soprattutto dello sguardo magnetico di Rosa (e della sua
scollatura), si nascondono vecchi rancori e velenosi desideri di vendetta. Con
Bello, elegante e con la fede al dito, Andrea Vitali ci coinvolge in una storia
solo in apparenza tranquilla di metà anni Sessanta. Lo splendore dei luoghi in
cui ambienta i suoi romanzi ci rapisce, ma stavolta Vitali vuole metterci in
allerta: come una giornata uggiosa di novembre può tingere il paesaggio di un
mesto grigiore, anche gli amori più avvincenti possono d’un tratto mostrare il
loro lato più pernicioso.
L'autore: Andrea Vitali è nato a Bellano, sul lago di Como, nel 1956.
Medico di professione, ha coltivato da sempre la passione per la scrittura
esordendo nel 1989 con il romanzo Il procuratore, che si è aggiudicato l’anno
seguente il premio Montblanc per il romanzo giovane. Nel 1996 ha vinto il
premio letterario Piero Chiara con L’ombra di Marinetti. Approdato alla
Garzanti nel 2003 con Una finestra vistalago (premio Grinzane Cavour 2004,
sezione narrativa, e premio Bruno Gioffrè 2004), ha continuato a riscuotere
ampio consenso di pubblico e di critica con i romanzi che si sono succeduti,
costantemente presenti nelle classifiche dei libri più venduti, ottenendo, tra
gli altri, il premio Bancarella nel 2006 (La figlia del podestà), il premio
Ernest Hemingway nel 2008 (La modista), il premio Procida Isola di Arturo Elsa
Morante, il premio Campiello sezione giuria dei letterati nel 2009, quando è
stato anche finalista del premio Strega (Almeno il cappello), il premio
internazionale di letteratura Alda Merini, premio dei lettori, nel 2011 (Olive
comprese). Nel 2008 gli è stato conferito il premio letterario Boccaccio per
l'opera omnia e nel 2015 il premio premio De Sica.
Con Massimo Picozzi ha scritto anche La ruga del cretino. I
suoi romanzi più recenti sono La verità della suora storta e Le mele di Kafka.
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