Titolo: Notturno per un amore
Autore: Laura Caterina Benedetti
Genere: romanzo rosa contemporaneo non erotico,
autoconclusivo
Formato: e-book
Prezzo: € 1.99
Uscita: Novembre 2016
Trama:
Renata Beraudo conosce del tutto casualmente l'architetto
Bruno Fogliato, in cerca di una brava segretaria per il suo studio; in seguito
a un secondo e rocambolesco incontro l'uomo, che fin dal principio aveva
considerato la ragazza la persona ideale per quel lavoro, coglie l'occasione e
l'assume. Le cose funzionano bene e anche Bobby, il figlioletto di Bruno, non
tarda ad affezionarsi a lei.
Quando una sera, in modo imprevedibile, un concerto per
pianoforte fa sbocciare il fiore dell'amore tra l'architetto e la sua impiegata,
le loro vite vengono sconvolte perché lui è già fidanzato.
Cosa accadrà a Bruno e a Renata? Che ne sarà del nuovo
sentimento nato sulla musica dolce e nostalgica di un "notturno"?
Un classico del genere rosa, l'amore tra la segretaria e il
suo capo, ha dato vita a questo romanzo dall'ambientazione torinese; romantico
e garbato, è dedicato alle lettrici innamorate delle storie che vogliono far
sognare e battere forte il cuore.
Curiosità su come è nato il romanzo:
Ricordo che volevo provare a scrivere un rosa in cui il
protagonista maschile avesse già un figlio, complicando quindi le relazioni tra
i personaggi! A questa idea si è aggiunta la mia attrazione verso uno degli
stereotipi più classici del rosa, cioè l'amore tra la segretaria e il suo capo:
ci sono tantissimi romanzi che lo usano, e amando le storie d'amore volevo
scriverne una anch'io! Ho mescolato le carte, ho immaginato una scena romantica
che avviene dopo un concerto... ed ecco com'è nato "Notturno per un
amore". I notturni, infatti, sono composizioni musicali per pianoforte, e
sono la musica che accompagnerà lo sbocciare dell'amore tra Bruno e Renata.
Estratto:
«D'accordo. Comunque credo che il mio ombrello sarà più che
sufficiente per tutti e due, perciò adesso non ha più bisogno di restare qui:
su, venga, l'accompagno» concluse l'architetto, sfiorandole un braccio ed
esortandola a uscire.
«Oh, grazie! Se è tanto gentile da portarmi soltanto fin
dall'altra parte del corso, dove ci sono i taxi, io...».
«Ma neanche per sogno» la interruppe il signor Fogliato con
il tono che usava quando riprendeva i suoi giovani e inesperti collaboratori.
«La porto io a casa... o in qualunque altro posto lei debba andare».
Detto ciò le offrì il braccio, inarcando le sopracciglia in
un invito che non ammetteva repliche, così Renata, dopo essere scoppiata a
ridere, accettò: «Va bene: grazie, e mi porti pure a casa».
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