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Sinossi: Il blog di Allie Brosh, Hyperbole and a Half, fondato nel 2009, è uno dei siti personali più seguiti al mondo con oltre 1,5 milioni di visitatori al giorno. Qui Allie Brosh ha iniziato a raccontare, con semplicità e ironia, la sua vita: dalle avventure della sua infanzia e del suo stupido cane alle sfide che ha dovuto affrontare nell’età adulta, tra queste la depressione.
Utilizzando Paintbrush Allie Brosh ha scelto di
raccontare se stessa tramite un piccolo pesciolino dalla maglia rosa: «il
personaggio che ho disegnato, perché rappresentasse me stessa nelle mie storie,
ha un aspetto simile a quello di un animale e questo mi ha concesso alcune
libertà narrative: poter mantenere un certo distacco tra storia e narratore ed
essere molto più sciocca. È un’impronta di me stessa, non di come appaio, ma di
come sono. In fondo al cuore io sono questa assurda, strana
cosa».
Nel 2012 la storia della sua scomparsa dal blog inizia
così: «Certe persone hanno un buon motivo per essere depresse, ma io no. Un
giorno mi sono semplicemente svegliata triste e confusa senza nessunissimo
motivo».
Nel maggio del 2013, dopo un periodo di lungo silenzio
dovuto alla malattia, Allie Brosh è tornata a scrivere. In molti la stavano
aspettando: in un solo giorno il post intitolato “Depressione parte seconda”
è stato visualizzato da un milione e mezzo di utenti. Centinaia di
fan hanno iniziato a scriverle e critici e psicologi hanno acclamato la sua
perspicace descrizione della malattia.
A quelli che le chiesero perché avesse deciso di
raccontare un’esperienza come questa attraverso la comicità del suo fumetto
Allie Brosh rispose: «ho sempre utilizzato l’umorismo come un meccanismo di
sopravvivenza. Alcune persone che sono depresse esprimono se stesse attraverso
la poesia o la musica, alcune dipingo immagini profonde ed evocative. Io ho
espresso la mia depressione capovolgendola e ridendoci sopra. Nella tragedia c’è
davvero molta commedia».
Più tardi Un’iperbole e mezza è diventato
un libro, in parte storia illustrata, in parte diario, che ha dominando le
classifiche americane con oltre 400.000 copie vendute.
Perché Allie Brosh ha scelto di dare al suo blog, e al
suo libro, il nome di Un’iperbole e mezza è lei stessa a spiegarlo
in diverse interviste: “mi piacerebbe avere una storia brillante da raccontare,
ma quello che in realtà accadde fu che mi venne richiesto di pensare a un nome
per il mio blog prima di poter cominciare a scrivere qualcosa. Ero così
impaziente di iniziare a scrivere i miei post che scelsi il primo nome,
vagamente originale, che mi venne in mente. Sono fortunata di non averlo
chiamato “No” o “Stai zitto e lasciami fare quello che voglio”.
L'autrice: Allie Brosh vive come una reclusa nella sua camera da letto a Bend,
in Oregon. Nel 2009, ha pensato: “Idea grandiosa! Invece di diventare una
scienziata, potrei scrivere e disegnare in Internet!” È stata un’idea orrenda
per troppi motivi, del resto non è nata da un ragionamento logico. Comunque da
lì è partito tutto. In qualche modo, il blog Hyperbole and a Half di
Allie ha vinto dei premi, e nel 2013, Advertising Age ha definito
l’autrice una fra le cinquanta personalità creative più influenti del mondo.
Allie Brosh si è attribuita personalmente molti premi, fra cui quello al
“disegno di cavallo più bizzarro” e alle “più alte probabilità di successo”.
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