Alessandria, 1944. L’ex commissario di Polizia Lorenzo Maida
è tornato in Italia ormai da qualche anno, ed è costretto a lasciare la polizia
per non aver portato del tutto a termine una missione in Spagna, ovvero
l’eliminazione di sette anarchici italiani. Mosso da un’inaspettata pietà ha
lasciato in vita l’ultimo dei suoi obiettivi. Maida cerca quindi di
ricostruirsi una nuova esistenza come commerciante di tessuti ad Alessandria,
dove già vivono la sorella Martina con il marito Vito Todisco, commissario a
sua volta e amico da sempre. La vita sembra scorrere normale, tra un allarme
per un possibile bombardamento alleato e un’incursione delle truppe tedesche,
quando una rapina in banca e il furto degli stipendi degli operai del
calzaturificio locale turbano la placida comunità. Il caso sembra chiuso con il
ritrovamento del cadavere di un noto balordo e la conseguente morte di Graffio,
un giovane quanto ingombrante comunista dalla lingua lunga. Il tutto viene
archiviato come un regolamento di conti tra due complici, Maida però non è
convinto, e per dare una mano al cognato incaricato delle indagini si muoverà
come un lupo solitario tra le pieghe della città. Così, tra banchieri senza
scrupoli e ricordi di affascinanti amanti e la tagliente ironia del suo dipendente
Curcio, Maida svelerà una verità ben più profonda che anima e turba la calma
nebbiosa di Alessandria, mentre squadriglie di aerei alleati sono pronte a
portare l’inferno in terra.
Nessun commento:
Posta un commento