Pag. 192 – prezzo 16,40€
Sinossi: Mi chiamo Angelica e questa è la lista delle cose
che avevo immaginato per me: un fidanzato fedele, un bel terrazzino, genitori
senza grandi aspettative. Peccato che nessuna si sia avverata. Ecco invece la
lista delle cose che sono accadute: lasciare tutto, partire per l’Inghilterra e
ritrovarmi con un lavoro inaspettato. Così sono arrivata a Chaverton House,
un’antica dimora del Dorset. Questo viaggio doveva essere solo una visita
veloce per indagare su una vecchia storia di famiglia, e invece si è rivelato
molto di più. Ora zittire la vocina che lega la scelta di restare ad
Alessandro, lo sfuggente manager della tenuta, non è facile. Ma devo provarci.
Lui ha altro per la testa e anche io. Per esempio prepararmi per fare da guida
ai turisti. Anche se ho scoperto che i libri non bastano, ma mi tocca imparare
a memoria i particolari di una serie tv ambientata a Chaverton. La gente vuole
solo riconoscere ogni angolo di ogni scena cult. Io invece preferisco servizi
da tè, pareti dai motivi floreali e soprattutto la biblioteca, che custodisce
le prime edizioni di Jane Austen e Emily Brontë. È come immergermi nei romanzi
che amo. E questo non ha prezzo. O forse uno lo ha e neanche troppo basso:
incontrare Alessandro è ormai la norma. E io subisco sempre di più il fascino
della sua aria da nobiltà offesa. Forse la decisione di restare non è così
giusta, perché io so bene che quello che non si dovrebbe fare è quello che si
desidera di più. Quello che non so è se seguire la testa o il cuore. Ma forse
non vanno in direzioni opposte, anzi sono le uniche due rette parallele che
possono incontrarsi.
Sinossi: Alessia Gazzola (Messina, 1982) è laureata in
Medicina e Chirurgia ed è specialista in Medicina Legale. Ha esordito nella
narrativa con L’allieva nel 2011, con Questione di Costanza (2019) ha
inaugurato una nuova serie di romanzi. Collabora con i supplementi culturali di
La Stampa e del Corriere della sera. Vive a Verona con il marito e le due
figlie.
Pag. 168 – prezzo 16€
Sinossi: Antonella Anedda è una di quelle voci che sanno
coniugare – cosa rara – i caratteri della poesia più densamente espressiva con
le ragioni di quella più raffinata e analitica. Già stabilmente accolta nel
canone letterario dei nostri giorni, dalla sua prima raccolta di versi,
Residenze invernali del 1992, all'ultima, Historiae del 2019, l'autrice ha
mantenuto intatta la propria vocazione originaria, in un tragitto che ha visto
affilarsi sempre più gli strumenti e le tecniche di una poesia originale,
spesso sorprendente, a tratti ironica. In questo suo nuovo libro, dove la
lingua poetica è magistralmente cucita nella stoffa della prosa, Anedda parla
di luoghi, dalla foresta pietrificata di Lesbos al monte Toc, di isole e di
mari, usuali e allo stesso tempo straordinari. Ma sullo sfondo di Geografie,
dietro i luoghi che evoca, c'è la riflessione sul significato profondo dei
mutamenti, siano questi biologici o geologici, politici o climatici.
L’autrice: Antonella Anedda è nata a Roma, dove si è
laureata in Storia dell’arte moderna. Ha collaborato con diverse riviste e
giornali. Le sue raccolte di poesie hanno vinto numerosi premi letterari.
L’edizione bilingue dei suoi primi cinque libri è stata tradotta in inglese per
la casa editrice Bloodaxe dal poeta Jamie McKendrick.
Pag. 240 – prezzo 16,90€
Sinossi: La penna di Carmela Scotti trascina il lettore
nelle viscere della storia senza dargli tregua. È solo guardando al
passato che possiamo costruirci un futuro. Della madre, Argia ricorda lo sguardo
sereno mentre fa danzare le dita sui tasti del pianoforte. Il suo profumo, nei
pomeriggi in cui le insegna a intrecciare i fili con il tombolo nella soffitta
calda. In quei momenti, Argia si sente il centro dell’universo materno e
vorrebbe occupare quel posto per sempre. Ma il suo si rivela presto un
desiderio impossibile. Quando sua sorella Dervia viene al mondo, la prima cosa
che fa è toglierle quel primato. Senza alcuno sforzo. Del resto, Dervia è tutto
ciò che Argia non è mai stata: bella, aggraziata e fragile. Di una fragilità
che è naturale proteggere, ma è altrettanto facile colpire. Bastano piccoli
dispetti, un rifiuto a una richiesta di aiuto, un silenzio troppo profondo,
perché Argia sfoghi l’invidia e la gelosia che le si muovono dentro e,
crescendo, si abbandoni a gesti e ripicche sempre più velenosi nei confronti di
Dervia. Fino a raggiungere il punto di non ritorno. Da allora sono passati
anni. Argia si è rifatta una vita lontano dall’aspra Sicilia dove è cresciuta.
Lontano da un passato troppo pieno di rancore e frustrazione. Eppure, intorno a
sé vede solo macerie. E si rende conto che i legami di sangue, per quanto non
cercati e non voluti, restano eterni e ci definiscono. Per questo deve tornare
nel Belice. Per riallacciare i fili di un’esistenza che altrimenti resterebbe
soffocata dai fantasmi di un tempo che non esiste più.
L’autrice: Carmela Scotti si è diplomata in pittura e
fotografia all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Ha vissuto a Palermo, a Roma
e a Milano, facendo i mestieri più diversi. Oggi vive in Brianza e collabora
con i settimanali «Cronaca Vera» e «Tu Style». L’imperfetta, il suo romanzo
d’esordio, è stato finalista al prestigioso premio Calvino. Chiedi al cielo è
il suo secondo libro.
Pag. 64 – prezzo 10€
Sinossi: Le parole possono tutto. Questo ci insegna Amanda
Gorman. Ci insegna a cercare la luce dietro ogni ombra, a costruire l’alba dopo
ogni notte, a resistere davanti a ogni ostacolo. Bisogna farlo non per sé
stessi, perché l’uno è nulla senza la moltitudine. Bisogna farlo per creare
sempre più ponti che uniscano le persone. Solo la condivisione, la fratellanza,
il superare le differenze ci salverà. Solo insieme possiamo scalare il colle.
Oltre i confini, oltre gli orizzonti, oltre le distanze, siamo un unico popolo.
Un popolo che ha bisogno di credere ancora, di credere di nuovo.
E le parole di Amanda Gorman ci sono state regalate per
questo. Per guardare al futuro con occhi diversi, con gli occhi di chi sa cosa
c’è dietro ma è tutto teso nella volontà di generare il nuovo. Amanda Gorman è
diventata una leggenda. Perché chi riesce a infondere coraggio e speranza lo è.
E’ luce. E sprona tutti noi a diventarlo.
Davanti al Campidoglio, durante la cerimonia
all’insediamento della presidenza di Joe Biden, la ventiduenne Amanda Gorman
senza esitazione alcuna ha dato voce alla sua generazione. Da quel momento la
stampa di tutto il mondo non ha mai smesso di parlare di lei. Michelle e Barack
Obama hanno visto in lei una fonte di ispirazione a cui guardare con orgoglio.
Poetessa, attivista di successo premiata a livello internazionale, da anni
lotta per l’uguaglianza razziale, la giustizia di genere, i diritti umani e la
difesa dell’ambiente. È la donna più giovane a cui è stato assegnato il titolo
di National Youth Poet Laureate; dal 2014 è delegata giovanile dell’Onu.
Nessuno dimenticherà mai le parole che ha pronunciato
davanti a milioni di persone, fondamentali per noi e soprattutto per i nostri
figli. Perché sono loro il nostro futuro, da oggi più luminoso se a fare da
faro ci sono donne come Amanda Gorman.
L’autrice: Amanda Gorman è la più giovane poetessa nella
storia degli Stati Uniti ad aver recitato una sua poesia alla cerimonia
d’insediamento presidenziale. Sostiene con impegno e dedizione la lotta per la
difesa dell’ambiente, per l’uguaglianza razziale e la giustizia di genere. Il
suo attivismo e la sua produzione poetica hanno trovato visibilità in programmi
televisivi come il Today Show, PBS Kids e CBS This Morning, e in giornali e
riviste, dal «New York Times», a «Vogue», «Essence» e «O Magazine». Si è
laureata con lode ad Harvard e ora vive a Los Angeles, la sua città
natale. Nel 2017 è stata la prima
poetessa a essere insignita del titolo di National Youth Poet Laureate da Urban
World, un programma che sostiene giovani poeti in più di 60 città, regioni e
stati americani.
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