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venerdì 30 ottobre 2020

prossime uscite Besa Muci Editore

 

Scena di pesca in Algeria
di 
Mohamed Magani

La magia di vite apparentemente banali 

che diventano avventure incredibili

«Lo stile di Magani ricorda
García Marquez 
e Erskine Caldwell»

 Le Matin

PP. 152 – Prezzo 15,00 € 
Traduzione di Sara Ricci

In una narrazione ibrida, a metà strada fra il romanzo e il racconto breve, Magani restituisce il quadro multiforme di un’umanità accarezzata con sottile ironia nelle sue incongruenze e bizzarrie, nei suoi difetti e negli umori incostanti. 
A cucire insieme i pezzi, in una trama impalpabile che spesso riaffiora e altrettanto spesso si inabissa per lasciare spazio alle vicissitudini dei personaggi, è la lenza con cui Ahmed il pescatore, a dispetto di ogni difficoltà, tende la sua trappola al barbo. L’apparente e leggendaria immobilità di quest’uomo che aspetta la preda fa da contraltare a una minaccia costante e imprevedibile che rende vano l’affaccendarsi dei personaggi e il loro tentativo di mantenersi a galla. Il terremoto, che ha sfigurato il volto di Algeri, è la fatalità contro cui è inutile combattere e al tempo stesso è folle anche solo pensare di arrendersi. A ogni scossa, a ogni crollo, a ogni catastrofe risponde l’urgenza della vita, la tenace speranza di risollevarsi. 
Nelle pagine di Scena di pesca in Algeria si condensa la vita di ciascuno, con le vittorie, le ineludibili sconfitte e le peripezie che fanno di ogni storia apparentemente banale e trascurabile un’incredibile avventura.

MOHAMED MAGANI è nato a Chlef, in Algeria, nel 1948. Dopo gli studi all’Università di Algeri e di Londra, ha insegnato dal 1985 al 1995 al Centro nazionale per la formazione degli insegnanti e all’Università di Algeri. Nel 2005 è diventato membro del Comitato esecutivo del Pen International (Associazione mondiale degli scrittori), di cui è stato anche presidente. Per molti anni ha vissuto in esilio in Europa, perseguitato per i suoi scritti. 
Le sue opere sono tradotte in tedesco, italiano, inglese, serbo-croato e danese. Il suo primo romanzo, La faille du ciel, ha vinto il Grand Prix Littéraire International de la Ville d’Alger 1987. Per Besa ha pubblicato anche Un tempo berlinese (2016).

Da qua al Uaq

di Osama Karaman

Ingiustizia e lotta, solitudine e impegno
in una narrazione che affronta
temi attuali senza urlare

PP. 140 – Prezzo 15,00 €
Traduzione di Diana Marchesi e Luca Calistri
Premessa di Pietro Floridia

L’odio, la discriminazione, l’abuso di potere e l’ingiustizia sociale percorrono queste pagine e compongono una narrazione fatta di racconti che si intrecciano e fondono armoniosamente, come parti di un tutto.
Attuali e universali le tematiche affrontate, che riguardano gli uomini di oggi e di sempre: la vita lontano dalla propria terra, l’impegno militante, le lotte per l’indipendenza e per i diritti, ma anche la solitudine a volte venata di malinconia. E poi l’amore, che sempre torna, riaccende l’attaccamento alla vita e segna il ricongiungersi col proprio destino.
Una scrittura “gentile”, che affronta e sviscera tematiche importanti senza urlare eppure senza rinunciare alla profondità.

OSAMA KARAMAN è nato in Egitto nel 1948 ed è laureato all’Università del Cairo in Lingua e letteratura araba. In patria ha lavorato come insegnante di arabo nelle scuole pubbliche e come giornalista per diverse testate. Nel 2011 lascia l’Egitto e si trasferisce in Italia. Attualmente vive a Bologna, dove insegna lingua araba e collabora con l’associazione Cantieri Meticci e con il gruppo di promozione culturale Arte Migrante in qualità di attore, poeta, musicista. Fra il 1990 e il 2005 ha pubblicato tre raccolte di racconti in arabo.

e qualcosa rimane

di Nicoletta Bortolotti

Romanzo Premio Carver e Premio Leonforte

Il legame fra due sorelle in una storia
che diventa saga familiare
 sullo sfondo
di un’Italia alle prese con trasformazioni epocali

PP. 200 – Prezzo 15,00 €

Milano, anni Settanta. Viola e Margherita sono due sorelle che giocano alle “Parrucchiere magiche”: preparano impacchi al tè di arcobaleno che penetrano nei cuoi capelluti e trasmettono felicità. Sono gli anni di Lucio Battisti e Ornella Vanoni, gli anni dell’infanzia, quando si sognano una famiglia e una casa perfette, come la casa di Lego che papà costruisce prima di trasferirsi improvvisamente in Brasile senza farsi più sentire.
Trascorrono undici anni e anche Viola non dà più notizie di sé, fino al giorno in cui telefona a Margherita e le chiede di partire con lei per un week end al mare, solo loro due, perché ha un segreto da confessarle.
In viaggio nei ricordi, fra passato e presente, Viola e Margherita si racconteranno le proprie vite, scoprendo cosa è cambiato e cosa invece non potrà mai cambiare nel legame fra due sorelle diversissime e a lungo distanti.

NICOLETTA BORTOLOTTI nasce in Svizzera, ma vive in Italia. Laureata in pedagogia, redattrice di Mondadori, autrice per ragazzi e per adulti, ha pubblicato per Sperling & Kupfer Il filo di Cloe; per Mondadori Sulle onde della libertà; per Einaudi ragazzi In piedi nella neve (premio Gigante delle Langhe e premio Cento), Oskar Schindler Il Giusto La bugia che salvò il mondo. Per Harper & Collins Chiamami sottovoce (premio Alvaro Bigiaretti e Giuditta), grazie al quale è stato realizzato un docufilm per Rai 3. Per Giunti è uscito Disegnavo pappagalli verdi alla fermata del metrò, storia vera di Ahmed Malis.

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