Sinossi: Antonio Manzini lascia da parte per un momento
Rocco Schiavone e con lui l’indagine classica, le scene del delitto, le prove
da raccogliere, le dinamiche a volte comiche a volte violente delle guardie e
dei ladri. Ma tiene per sé l’intensità drammatica, i dilemmi morali, le ferite
sentimentali che caratterizzano le storie del vicequestore romano, e pare
ulteriormente amplificarle. In questo romanzo mette al centro di una vicenda
amara e appassionante una donna, Nora, che sta tornando a casa con un treno
interregionale. Seduto su una poltrona, non distante da lei, c’è l’assassino di
suo figlio. L’uomo dovrebbe essere in prigione a scontare il delitto, invece è
lì, stravaccato sul sedile. Dal giorno della morte di Corrado, Nora non si è
mai data pace. Ora deve portare l’orribile notizia a Pasquale, il marito, col
quale a malapena si parla da cinque anni. La vita di entrambi è finita da
quando il figlio è stato assassinato da un balordo durante una rapina. Comincia
così un calvario doloroso e violento, un abisso nel quale Nora precipita
bevendo fino all’ultima goccia tutto il veleno che la vita le ha servito. Non
può perdonare e accettare il figlio sotto una lapide e l’omicida in giro a
ricostruirsi un’esistenza. Di chi è la colpa? Dove inizia la pietas e dove
finisce la giustizia? E chi ha davvero il diritto di rifarsi una vita, quelli
come Nora e Pasquale, che non riescono a smettere di soffrire, o chi ha
sbagliato, ha ucciso un innocente e poi ha pagato la sua pena con la società?
Forse non esiste un prezzo equo, un castigo sufficiente, per aver cancellato
un’esistenza dal mondo. Dieci o venti anni di galera, sicuramente il prezzo per
Nora e suo marito non è calcolabile; la giustizia fa il suo corso, vittime e
carnefici si adeguano, ma non sempre. Almeno Nora tutto questo non l'accetta.
Per lei quel giorno di viaggio in treno sarà «il primo giorno di quiete».
L'autore: Attore e sceneggiatore, romano (allievo di
Camilleri all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica), ha esordito nella
narrativa con il racconto scritto in collaborazione con Niccolò Ammaniti per
l'antologia Crimini.
Del 2005 il suo primo romanzo, Sangue marcio (Fazi).
Con Einaudi Stile libero ha pubblicato La giostra dei
criceti (2007).
Un suo racconto è uscito nell'antologia Capodanno in giallo
(Sellerio 2012).
Del 2013, sempre per Sellerio, ha pubblicato il romanzo
giallo Pista Nera. Secondo episodio della serie: La costola di Adamo (Sellerio
2014).
Nel 2015 pubblica Non è stagione (Sellerio), Era di maggio
(Sellerio) e Sull'orlo del precipizio (Sellerio). Del 2016 è Cinque indagini
romane per Rocco Schiavone (Sellerio). Altri suoi romanzi pubblicati con
Sellerio sono: 7-7-2007 (2016), Pulvis et umbra (2017), La giostra dei criceti
(2017), L' anello mancante. Cinque indagini di Rocco Schiavone (2018), Fate il
vostro gioco (2018), Rien ne va plus (2019) e Ogni riferimento è puramente
casuale (2019).
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