pag. 288 – prezzo 17,60€
Sinossi: Quando si tuffa Marco si sente libero. Solo allora
riesce a dimenticare gli anni trascorsi tra una famiglia affidataria e l’altra.
Solo allora riesce a non pensare ai suoi genitori di cui non sa nulla, non
fosse che per quella voglia a forma di stella marina che forse ha ereditato da
loro.
Ma ora Marco ha paura del mare. Dopo un tuffo da una
scogliera si è ferito a una spalla e vede il suo sogno svanire. Perché ora non
riesce più a fidarsi di quella distesa azzurra. Perché anche il mare lo ha
tradito, come hanno sempre fatto tutti nella sua vita. Eppure c’è qualcuno
pronto a dimostrargli che la rabbia e la rassegnazione non sono sentimenti
giusti per un ragazzo. È Lara, la sua fisioterapista, che si affeziona a lui
come nessuno ha mai fatto. Lara è la prima che lo ascolta senza giudicarlo. Per
questo Marco accetta di andare con lei nel paesino dove è nata per guarire
grazie al calore della sabbia e alla luce del sole. Un piccolo paesino sdraiato
sulla costa dove si vive ancora seguendo il ritmo dettato dalla pesca per le
vie che profumano di salsedine. Quello che Marco non sa è il vero motivo per
cui Lara lo ha portato proprio lì. Perché ci sono segreti che non possono più
essere nascosti. Perché per non temere più il mare deve scoprire chi è
veramente. Solo allora potrà sporgersi da uno scoglio senza tremare, perché
forse a tremare sarà solo il suo cuore, pronto davvero a volare.
L’autore: Salvatore Basile è nato a Napoli e vive a Roma,
dove fa lo sceneggiatore e regista. Ha scritto e ideato molte fiction di
successo. Dal 2005 insegna scrittura per la fiction e il cinema presso l’Alta
Scuola in Media Comunicazione e Spettacolo dell’Università Cattolica di Milano.
Sinossi: Giada è la mamma di Mya, una vivace bambina di tre
anni. Da quando l’ha abbracciata per la prima volta, la sua vita si è
trasformata in un’altalena di momenti indimenticabili e crisi impreviste che
nemmeno il più illustre manuale del genitore provetto insegna ad affrontare. E
se, superato il primo anno di pappe, strilli indecifrabili e rigurgiti
repentini, ci si illude che il peggio sia passato, si sbaglia di grosso.
Nessuno lo sa meglio di Giada. Ora che sua figlia cresce un poco ogni giorno,
le sfide quotidiane si moltiplicano. Perché è già dai due anni che inizia la
ribellione dei figli, una tacita dichiarazione di guerra ai genitori e alla
loro pazienza infinita. Ninnenanne e pannolini sono niente in confronto ai «no»
che diventano un mantra, l’unica testarda risposta a tutte le domande. Giada si
è presto resa conto che in questi casi non c’è da allarmarsi se non si ha la
soluzione giusta a portata di mano. Perché quando si tratta di fare la madre
non esistono rigide istruzioni o consigli insindacabili. Ci vuole solo coraggio
a volontà. Il coraggio di accettare che ci sono giornate in cui tutto fila
liscio come l’olio e giornate in cui non si vede l’ora di spegnere la luce per
non sentire più strilli insopportabili. Di affrontare ogni cosa un passo alla
volta, seguendo il proprio istinto di madre, e sbagliando, se necessario.
Perché l’imperfezione è l’unica regola universalmente valida. L’imperfezione
che scalda il cuore quando un figlio si avvicina e si lascia sfuggire un «ti
voglio bene anch’io», che fa sorridere di fronte alle sue ribellioni
quotidiane, dalla modalità muso-lungo-per-sempre ai capricci dal tempismo
perfetto, passando per la favola preferita raccontata migliaia di volte. È
l’insieme di tutti questi istanti imperfetti ed esilaranti a rendere le mamme
sempre più coraggiose e i figli meravigliosamente ribelli.
L’autrice: Nata sul margine friulano ma trapiantata tra le
risaie vercellesi, condivide la vita con un croato di un metro e novanta con il
quale ha donato al mondo la continuità dei suoi geni: Mya. Nella vita fa tante
cose, tutte male, la madre soprattutto. La sua passione sono le parole, la
magia dovuta all’incastro delle lettere che strutturano la poesia. Legge cinque
ore al giorno, scrive sei, dorme tre e nel tempo che avanza scongela Cordon
Bleu al microonde. Il suo sogno è vivere di scrittura, ma anche essere magra
non le dispiacerebbe.
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