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lunedì 20 aprile 2015

anteprima CHILD 44 - IL BAMBINO NUMERO 44

CHILD 44 IL BAMBINO NUMERO 44
DAL 30 APRILE AL CINEMA
Durata: 137 minuti
Con Tom Hardy e Noomi Rapace, Gary Oldman, Joel Kinnaman, Paddy Considine, Jason Clarke e Vincent Cassel - Regia di Daniel Espinosa
Tratto dall’omonimo romanzo di Tom Rob Smith pubblicato da Sperling & Kupfer ed ispirato ad una storia vera

Sinossi: Child 44 – Il bambino numero 44 è un thriller a sfondo politico incentrato sulla misteriosa figura di un serial killer attivo nella Russia sovietica del 1953, racconta la crisi di coscienza di un agente segreto della polizia sovietica, Leo Demidov (TOM HARDY), che si ritrova a perdere prestigio, potere e la propria casa quando si rifiuta di denunciare sua moglie, Raisa (NOOMI RAPACE), rea di essere una traditrice del regime. Esiliati da Mosca e costretti a trasferirsi in un lugubre avamposto provinciale, Leo e Raisa si alleano con il Generale Mikhail Nesterov (GARY OLDMAN) nel tentativo di risalire all’identità di un efferato serial killer, predatore di ragazzini. La loro ricerca della verità mina l’insabbiamento degli omicidi a livello nazionale, orchestrato da Vasili (JOEL KINNAMAN), psicopatico rivale di Leo, che continuerà a sostenere che “Non ci sono crimini in Paradiso”.

Le mie riflessioni: 
Non ho letto il romanzo di Smith ma sono andata a documentarmi sulla storia a cui si sono ispirati libro e romanzo.
Ho letto quanto ho potuto reperire online circa il mostro di Rostov, un individuo disturbato che si accaniva su donne e bambini ricavandone un sadico piacere fisico.
Leggere la lista delle vittime fa effetto:  date, nomi, età e a volte modalità, qualcosa di davvero inquietante.
Sicuramente, poi, l'assassino ha potuto continuare la sua attività criminale anche grazie all'ideologia politica vigente nell'URSS per cui crimini simili venivano taciuti per dare un'idea di perfezione irreale, perché certe cose non succedono in un paese utopico. E comunque, se non divulgate, si può ritenere non siano mai accadute, questo almeno secondo la mentalità di certi regimi.
In un paese diverso, la popolazione avrebbe potuto essere allertata, i ragazzini protetti maggiormente e messi in guardia... probabilmente, non si sarebbe arrivati ad una carneficina simile.
La storia mi ha preso tanto che, purtroppo, stanotte ho avuto un incubo in merito... non si può restare indifferenti davanti a tanta efferatezza e non so davvero come in molti, alla fine, abbiano potuto farlo.

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