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Col nostro sangue hanno
dipinto il cielo
Shun ha 25 anni e vive in una
Tokyo vanesia e spersonalizzata. Shun è un host, uno degli accompagnatori più
richiesti del Parfume, locale frequentato da uomini e donne, giovani e non, in
cerca di affetto, comprensione e una parvenza di amore. Shun finge di amare le
proprie clienti, e loro pagano per questa illusione. L’incontro con il giovane
Toru potrebbe cambiare la sua vita, ma Shun è stanco e la sua storia, per sua
stessa ammissione, è una di quelle nelle quali non aveva perso niente né
imparato niente. “La maggior parte delle storie finisce così”. La Tokyo di Eleonora Caruso è malinconica e
affascinante nella sua crudezza, e rappresenta con disincanto e cinismo
l'immaginario pop giovanile.
Dalla prefazione di Grazia
Procino
Di Col nostro sangue hanno dipinto il cielo colpisce la
vulnerabile fragilità di uomini e donne irrisolti ma con una buona posizione
nella società, volitivi e di successo, che nascondono le crepe dei loro
malesseri interiori e li affondano nell’alcol e nei locali di incontri. Intorno
e grazie a loro il mercato capitalistico nipponico realizza un business
incredibile che fa leva proprio sulle debolezze umane fino a sostenere
che l’amore è un prodotto come un altro, nient’altro che
questo.
L’autrice
Eleonora C. Caruso è nata nel 1986 e
si è annoiata finché non è andato in onda Sailor Moon. Nel 2001 ha cominciato a scrivere in rete fan fiction
sui suoi anime preferiti, conquistando in breve tempo migliaia di lettori. Ha
fatto l’operaia, la commessa, l’impiegata, la centralinista di call center. Vive
nella provincia di Novara e ha un blog dove parla senza soluzione di continuità
di ciò che ama. Ha pubblicato per Indiana Comunque vada non
importa.
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